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18 febbraio 2013Logistica e intermodalità

Agenda Confetra per lo sviluppo della logistica

Nella relazione al convegno del 13 febbraio 2013 organizzato da Confetra sull'autotrasporto, il presidente della confederazione del trasporto e della logistica, Fausto Forti, ha tracciato un quadro del comparto. In Italia, i servizi alle merce producono duecento miliardi di euro, pari al 13% del Pil, ed impiegano un milione di persone, tra dipendenti diretti, indiretti e dell'indotto.


Il fatturato della logistica è rilevante, se si pensa che è pari alla metà del valore delle esportazioni italiane. Forti non ha confrontato a caso logistica ed esportazioni, perché sono strettamente legate: "L'industria logistica è un fattore determinante nella competizione globale tra Paesi", ha affermato. "Oggi, non competono solo i prodotti, ma le reti logistiche che stanno a monte ed a valle". Insomma, la globalizzazione ha aumentato l'importanza del trasporto per la competitività della produzione nazionale. Però, non sembra che in Italia ci sia una chiara percezione di ciò e la logistica sta vivendo una fase di sofferenza: "Non riesce ad esprimere tutte le potenzialità di cui essa dispone".
Per mostrare lo stato di sofferenza del sistema dei trasporti italiano, Forti cita alcuni dati dell'Osservatorio congiunturale Confetra relativi al 2012: calano i volumi trasportati di tutte le modalità e, a parte i corrieri, flettono anche i fatturati. Però crescono del 18% le sofferenze bancarie. L'unico dato positivo è il processo di aggregazione tra imprese, che potrebbe ridurre l'attuale polverizzazione del settore e, in particolare, dell'autotrasporto. Nell'analisi dei motivi della debolezza del sistema logistico italiano, Forti non si limita a segnalare le questioni legate alle infrastrutture. Anzi, egli rileva che "Le analisi che assegnano principalmente al gap infrastrutturale dell'Italia la causa principale di questa sofferenza logistica sono superficiali".
Tra le cause della crisi, Forti pone in primo piano "Una pubblica amministrazione che, per alimentare apparati burocratici autoreferenziali, tanto costosi quanto inefficienti, sottrae al tessuto produttivo risorse indispensabili". Ma il presidente di Confetra lancia una stoccata anche contro gli studi programmatici sul trasporto: "Al sistema logistico nazionale non servono più teorici piani destinati a rimanere esercizi di stile, ma pochi misurati interventi per portare a compimento le opere infrastrutturali strategiche già iniziate e per realizzare un processo di semplificazioni amministrative, come l'attuazione del messianico Sportello Unico Doganale".
Forti attacca anche il sistema dei sussidi pubblici che"drogano il mercato, facendolo crollare quando il sistema degli aiuti cessa". E in particolare nei trasporti, "I sussidi non finalizzati all'integrazione modale ed al contenimento degli impatti negativi sull'ambiente e sulla circolazione si risolvono alla fine con un danno economico generale". Inoltre, aggiunge Forti, "Gli aiuti pubblici vengono spesso intercettati dalla mafie tramite la costituzione d'imprese fittizie e la corruzione dei pubblici funzionari". Quindi, Confetra non chiede aiuti, bensì una semplificazione dell'assetto amministrativo, affinché la burocrazia sia al servizio delle imprese e non un ostacolo.

Fonte: http://www.trasportoeuropa.it