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19 febbraio 2013Generale

Cipe: Grandi opere e sconti fiscali, arrivano le regole

Roma, 19 febbraio 2013 - Il Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, ha approvato, nella riunione di ieri, le linee guida per la defiscalizzazione delle infrastrutture strategiche. La nuova normativa, introdotta con la legge di Stabilità del 2012 e poi ampliata con il decreto-crescita del governo Monti, prevede la compensazione delle imposte sui redditi dell'Irap, dell'Iva e del canone (quest'ultimo per le sole società autostradali), generati dalla realizzazione delle infrastrutture strategiche. Queste misure, presentate dal viceministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia, mirano a garantire la sostenibilità o il riequilibrio dei piani economico-finanziari di grandi progetti finanziati in gran parte da soggetti privati e favoriscono la riduzione o l'azzeramento del contributo pubblico a fondo perduto.

Secondo quanto sottolinea oggi il Sole 24 ore, in un articolo firmato da Giorgio Santilli, è passa la linea restrittiva voluta dal ministero dell'Economia. Le regole varate dal Cipe “hanno circoscritto l'ambito di applicazione del beneficio solo alle grandi opere strategiche della legge obiettivo”, hanno poi “escluso dall'ambito di applicazione le opere già affidate e in esercizio, per cui l'intero investimento sia stato completato, ammettendo invece nuove opere e opere già affidate o incorso di affidamento nel caso in cui risulti necessario ripristinare l'equilibrio del piano economico-finanziario – nel caso in cui sia necessario ripristinare l’equilibrio economico-finanziario -”, infine, hanno disciplinato le modalità di calcolo del tetto massimo della contribuzione pubblica rispetto al costo dell'opera. In sostanza, evidenzia il Sole 24 ore, lo sconto fiscale protratto nel tempo andrà attualizzato e tradotto in un equivalente contributo pubblico teorico che comunque, secondo le regole Eurostat, non potrà cumulativamente superare il 50% del costo dell'opera. Il documento, fondamentale per avviare almeno la sperimentazione degli incentivi fiscali, ricorda il Sole 24 Ore, ha inoltre imposto un termine di dodici mesi dall'approvazione del progetto definitivo al closing finanziario, cioè alla firma del contratto di finanziamento bancario o all'emissione di un project bond. Termine piuttosto restrittivo da cui sarebbero state tagliate fuori tutte le grandi opere varate finora in project financing, considerando i tempi lunghi degli accordi delle società di progetto o dei concessionari con il sistema bancario.

In prima fila tra le opere defiscalizzate, secondo il viceministro Ciaccia, ci sono una serie di collegamenti stradali come «la Pedemontana piemontese, la statale Telesina, la Termoli-San Vittore, la Orte-Mestre, e la Fano-Grosseto» oltre alle metropolitane di Milano e Roma. Il Cipe ieri ha anche dato un segnale importante sulle grandi opere, approvando nuovi importanti stati di avanzamento del tunnel del Brennero, della ferrovia veloce Napoli-Bari e del pacchetto “Expo 2015”.