INFRASTRUTTURE

Ricerca per

oppure

Visualizza tutte le infrastrutture

INTERVENTI

Ricerca per

oppure

Visualizza tutti gli interventi

DOCUMENTI

Ultimi Documenti
Ricadute economiche, occupazionali e ambientali di A35 Brebemi sul territorio - 2019
Trasporto stradale
L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile - 2018
Generale
Corridoi ed efficienza logistica dei territori - 2018
Logistica e intermodalità
Tutti i Documenti >

MAPPE TEMATICHE

Selezionare i criteri di visualizzazione

4 marzo 2013Trasporto stradale

Trasporto merci su strada: potenzialita' e criticita' analizzate da ACI-ANFIA

Roma, 4 marzo 2013 – Definire strategie e pianificare azioni per ridare competitività ed efficienza al sistema del trasporto merci italiano. È questa, in estrema sintesi, la necessità espressa da ACI e ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), che venerdì scorso hanno presentato uno studio sul tema Trasporto merci su strada. Analisi economico-statistica delle potenzialità e criticità di un settore strategico per lo sviluppo sostenibile. Il rapporto è stato presentato a Verona nell’ambito di Transpotec Logitec 2013, durante la sessione plenaria del Forum internazionale della logistica e dell’autotrasporto.

Nell’introduzione dello studio il presidente dell’Automobile Club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani, ha ricordato che “la crisi degli ultimi anni ha colpito sensibilmente il mercato dell’auto, e di questo si è parlato e si parla molto a diversi livelli”, ma ha anche sottolineato che “non altrettanto si parla del fatto che tale crisi ha colpito il settore dei veicoli commerciali ed industriali e con esso, più in generale, l’autotrasporto. Un settore di importanza strategica per l’economia, strettamente legato ed influente sull’andamento del PIL”.

Sticchi Damiani ha precisato che nel nostro Paese oltre l’85% delle merci viaggia su gomma, ma dal rapporto “appare un’immagine dell’Italia completamente ferma” poiché “negli ultimi 15 anni il settore dell’autotrasporto ha avuto un’evoluzione piatta, a differenza degli altri principali Paesi europei e di quelli di più recente ingresso nell’Unione che stanno marciando a ritmi incalzanti, tanto che il baricentro europeo del trasporto merci si sta spostando ad est”. Affinando l’analisi, il presidente dell’ACI ha precisato che “l’Italia sconta ancora la mancanza di una politica della mobilità che interpreti il settore della circolazione e dei trasporti come un fattore strategico per la crescita economica e sociale del Paese”.

Numerosi sono i fattori di criticità del nostro sistema dei trasporti, tra cui ACI e ANFIA indicano l’inefficienza logistica, l’anzianità del parco circolante, la carenza di soluzioni intermodali e di piattaforme logistiche verso l’Europa e verso l’Africa, oltre alla situazione di crisi che investe sia i produttori di autoveicoli e rimorchi, sia le aziende di autotrasporto. “L’Automobile Club d’Italia” ha concluso Sticchi Damiani “guarda con preoccupazione soprattutto alla battuta d’arresto del rinnovo del parco circolante, perché un veicolo moderno inquina 50 volte meno di un mezzo obsoleto non catalizzato e troppi camion viaggiano privi di ABS e degli altri sistemi per la sicurezza”.

Dati statistici interessanti sono stati forniti dal Presidente di ANFIA, Roberto Vavassori, il quale ha rivelato che il settore dei veicoli industriali leggeri e pesanti “sta vivendo una fase di forte sofferenza, come mostra l’andamento del mercato domestico, nel 2012 in flessione del 32% rispetto all’anno precedente”. Vavassori ha comunque precisato che i livelli di produzione 2012 “hanno subito una contrazione meno marcata, del 10% circa rispetto al 2011, grazie al sostegno dell’export”. La quota di prodotto destinata alle esportazioni è infatti progressivamente cresciuta, raggiungendo lo scorso anno l’85% del totale.

Il Presidente di ANFIA ha poi concluso che per salvaguardare e rilanciare questa porzione di industria “occorre avviare un concreto processo di riposizionamento del sistema dei trasporti italiano, in direzione di una maggior efficienza e integrazione delle diverse modalità di trasporto”. “Basti pensare – ha precisato – che, ad oggi, nella classifica ‘Logistic Performance Index’ della Banca Mondiale, l’Italia si posiziona al 24° posto, dopo tutte le maggiori economie europee e internazionali”.

L’indice LPI, citato da Roberto Vavassori, è determinato da numerosi indicatori relativi, ad esempio, all’efficienza delle dogane, alla qualità delle infrastrutture di trasporto e di information technology, alla capacità di organizzare spedizioni competitive in termini di prezzo. Le stime indicano che l’inefficienza logistica italiana costerebbe al Paese 40 miliardi, un valore intorno al 2,5% del PIL. A tal proposito, secondo ACI e ANFIA, “una semplificazione burocratica delle procedure doganali, incentivi ai meccanismi di mercato che stimolino la competitività e la professionalità delle imprese di servizi logistici, un potenziamento dei servizi di ICT, consentirebbero una migliore qualità dei servizi offerti dal nostro Paese”.

Inoltre, restando sul tema della logistica, nel rapporto si fa riferimento anche all’Indagine campionaria sui costi dei trasporti internazionali, condotta dalla Banca d’Italia e pubblicata il 5 ottobre 2012, da cui emerge la complessiva debolezza del comparto logistico nazionale.

Dalle varie analisi, in conclusione, emerge il seguente quadro complessivo: il settore della logistica e dei trasporti è una realtà complessa e articolata, che può e deve essere analizzata in dettaglio, prendendo a riferimento individualmente le diverse modalità di trasporto e le rispettive peculiarità e criticità. “L’efficienza complessiva del sistema, tuttavia, fa perno in misura determinante sulle interconnessioni tra le diverse modalità di trasporto (ossia sulla capacità di sviluppare un autentico sistema intermodale), e sulla capacità del Paese di considerarlo, programmarlo e gestirlo come un tutto unitario, alla stregua di quanto avviene in realtà estere più efficienti”. Da questo punto di vista, lo studio realizzato da ACI e ANFIA “ha mostrato come il sistema-Italia abbia ancora molta strada da percorrere”.

Matteo Martellacci

Fonte: http://www.lestradedellinformazione.it