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6 marzo 2013Logistica e intermodalità
Piu' efficienza e competitivita' per il trasporto merci su strada
Torino, 4 marzo 2013 - “Per salvaguardare e rilanciare la produzione dei veicoli leggeri e pesanti, serve anche mettere mano con decisione a un concreto processo di riposizionamento del sistema dei trasporti italiano, puntando ad una maggiore efficienza e integrazione delle diverse modalità di trasporto”. Parola di Roberto Vavassori, Presidente ANFIA l’Associazione dei produttori italiani di veicoli che con ACI ha redatto uno studio sulle carenze del sistema trasportistico italiano e sui possibili rimedi.
La ricerca è stata presentata nel corso di Transpotec Logitec 2013, in occasione della sessione plenaria del Forum internazionale della logistica e dell’autotrasporto. “Ad oggi – spiega ancora Vavassori -, nella classifica ‘Logistic Performance Index’ della Banca Mondiale, l’Italia si posiziona al 24° posto, dopo tutte le maggiori economie europee e internazionali. Con questo Studio, abbiamo voluto fornire un nostro primo contributo in tal senso, suggerendo i possibili percorsi da intraprendere per centrare gli obiettivi strategici del processo. A ciò si aggiunge la proposta, in qualità di rappresentanti della filiera automotive, di lavorare, insieme agli altri comparti coinvolti, alla definizione di un piano articolato, da presentare al Parlamento”.
Il lavoro di ANFIA e ACI parte da due serie di constatazioni diverse. Prima di tutto, viene fatto notare, “Il settore dei veicoli industriali leggeri e pesanti sta vivendo una fase di forte sofferenza come mostra l’andamento del mercato domestico, nel 2012 in flessione del 32% rispetto all’anno precedente. I livelli di produzione 2012, secondo i dati preliminari, hanno subito una contrazione meno marcata, del 10% circa rispetto al 2011, grazie al sostegno dell’export. La quota di prodotto destinata alle esportazioni, infatti, negli ultimi anni è progressivamente cresciuta, raggiungendo l’85% del totale nel 2012, e il saldo della bilancia commerciale del comparto, nel 2011, è risultato positivo (+1,7 miliardi di euro) e in crescita rispetto al 2010 (+1,3 miliardi di euro)”. In secondo luogo, “sulle nostre strade viaggia l’85% delle merci – afferma Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI – ma l’Italia sconta ancora la mancanza di una politica della mobilità che interpreti il settore della circolazione e dei trasporti come un fattore strategico per la crescita economica e sociale del Paese”. Secondo ANFIA e ACI, però, “non servono solo risorse economiche per dare competitività ed efficienza ai nostri sistemi di trasporto, ma anche un nuovo approccio dei decisori nazionali e locali”.
Per questo, viene fatto notare, lo studio ANFIA-ACI chiede un sistema integrato di misure che spaziano dalla competitività delle aziende alle politiche per il rinnovo del parco circolante, dal rilancio della produzione nazionale allo sviluppo delle reti infrastrutturali. L’Automobile Club d’Italia, in particolare, guarda con preoccupazione soprattutto alla battuta d’arresto del rinnovo del parco circolante, “perché un veicolo moderno inquina 50 volte meno di un mezzo obsoleto non catalizzato e troppi camion viaggiano privi di ABS e degli altri sistemi per la sicurezza stradale”. ANFIA e ACI, quindi, individuano i principali obiettivi da raggiungere: accrescere la competitività delle imprese di trasporto e dei loro servizi, per reggere la concorrenza del mercato europeo; favorire l’aumento del mercato potenziale dei veicoli industriali italiani in Italia e nel mondo; svecchiare il parco circolante italiano e ridurre l’impatto ambientale dei veicoli; aumentare la sicurezza sulle strade e ridurre drasticamente il numero degli incidenti stradali; accrescere l’efficienza logistica del sistema Paese e potenziarne le infrastrutture.
Fonte: http://www.lestradedellinformazione.it