INFRASTRUTTURE

Ricerca per

oppure

Visualizza tutte le infrastrutture

INTERVENTI

Ricerca per

oppure

Visualizza tutti gli interventi

DOCUMENTI

Ultimi Documenti
Ricadute economiche, occupazionali e ambientali di A35 Brebemi sul territorio - 2019
Trasporto stradale
L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile - 2018
Generale
Corridoi ed efficienza logistica dei territori - 2018
Logistica e intermodalità
Tutti i Documenti >

MAPPE TEMATICHE

Selezionare i criteri di visualizzazione

21 marzo 2013Trasporto stradale

Raccordo Autostradale Cremona-Piacenza, il Governo: 'Sul progetto consultata la popolazione'

INTERROGAZIONI PARLAMENTARI - L'interrogazione 4-18709 di Zamparutti e la risposta del Ministro Corrado Passera

XVI legislatura

TESTO DELL'INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA n. 4-18709 presentata dall’On. Zamparutti (PD)il 26 novembre 2012


Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: il progetto noto come «Terzo ponte» prevede la realizzazione di un raccordo autostradale di 12 chilometri, per collegare la Lombardia (Porto canale Cremona) con l'Emilia Romagna (nuovo casello A21 Castelvetro Piacentino) nel cui ambito verrà costruito un nuovo ponte di 200 metri con i piloni nelle acque del Po, l'attraversamento di zona golenale e di 9 chilometri del territorio rurale di Castelvetro; si tratta di un progetto che nasce negli anni ’90 per collegare il traffico pesante del Porto di Cremona sulla A21, alleggerendo così il centro del paese ma che poi è stato rivisto nel 2008 e nel 2005 per giungere ad una terza versione con il progetto definitivo del 2010, che dovrebbe essere realizzato da Centropadane spa, di cui sono azionisti gli enti pubblici territoriali (concessione ANAS tratta BS-PC, scaduta il 30 settembre 2011); il progetto ha ottenuto (30 agosto 2011) il via libera dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con l'accordo di tutti gli enti, che lo riconoscono come opera di pubblica utilità, dando facoltà a Centropadane di procedere con le fasi di esproprio; l'avvio dei cantieri era previsto nel 2012; nell'ultima versione del progetto (2010) non è contenuto alcuno studio aggiornato sul traffico, che rimane quello del 2005, le cui stime (al 2020 e poi al 2033) sono state smentite dalla congiuntura degli ultimi due anni e dei prossimi a venire. I dati ufficiali di traffico, invece, disponibili dal 2008 e mai utilizzati nel progetto, presentano flussi di veicoli inferiori al 60-70 per cento delle stime di progetto; neppure rispetto ai costi risulta esservi nell'ultima versione del progetto (2010) alcun aggiornamento, restando quelli del 2005 (euro 216 milioni), nonostante siano intervenute rilevanti varianti, che rimandano al piano finanziario del 2000 (ovvero prima dei tre progetti presentati); detti costi, che ricadrebbero su di Centropadane, a quanto consta agli interroganti, sono, tra l'altro, ritenuti un investimento rischioso (IRR negativi), dal consulente esterno di Centropadane (TRT, 2005); la realizzazione dell'opera comporterebbe inoltre:

a) la devastazione di tre aree protette dall'Unione europea (SIC e ZPS), tra cui l'Isola del deserto, una delle più antiche del Po, dove nidificano uccelli in via di estinzione;

b) la sottrazione di 300 ettari di aree golenali e zone agricole di pregio e frammentati 1000 ettari di habitat di riproduzione avifauna; c) l'attraversamento (parte cremonese) di una zona di industrie a rischio di incidente rilevante (che stoccano migliaia di tonnellate di GPL, gas e olii);

d) la nascita intorno all'infrastruttura di aree speculative, e la sparizione di aziende e fattorie didattiche e frutteti per via della chiusura ad anello di Cremona;

e) Castelvetro, già attraversato a metà dalla A21, verrà completamente cinturato dal rilevato autostradale fino a 12 metri; il documento strategico «verso Expo 2015» (24 maggio 2010), degli industriali di Cremona, che sarebbero, i principali beneficiari, non cita nemmeno il terzo ponte tra le infrastrutture «necessarie»; gli ambientalisti hanno duramente criticato l'opera (Legambiente, WWF, Lipu, Italia nostra, Comitati Ambientalisti Lombardi), in particolare gli Amici della grande nonna quercia, un bellissimo esemplare di farnia plurisecolare divenuto simbolo della pianura padana e della sua tutela, mentre il mondo tecnico e scientifico ha pubblicato un dossier con i contributi di 20 docenti universitari, alcuni di chiara fama che boccia senza appello il progetto, sui piani urbanistico, viabilistico, ambientale, sociale, economico, e vengono proposte alternative molto meno costose e meno impattanti; nonostante l'importanza dell'opera, tra il 2006 e il 2010 nessun ente ha mai promosso un incontro pubblico.

A seguito della pubblicazione dell'ultimo progetto (31 marzo 2010), il sindaco di Castelvetro ha rifiutato di convocare un consiglio comunale aperto, indirizzando i cittadini a un incontro promosso dal comune di Cremona, a pochi giorni dalla scadenza delle osservazioni (30 maggio 2010)–: se corrisponda al vero quanto riferito in premessa; a quale stadio sia attualmente l'avvio dei cantieri; se non ritenga il Governo, in un contesto di austerità economico-finanziaria, di riconsiderare il proprio favore al progetto in modo da riesaminarlo alla luce di più aggiornati studi sui reali flussi di traffico e degli effettivi costi dell'opera; quali iniziative di competenza si intendano promuovere rispetto alle criticità ambientali dell'opera spiegate in premessa e per il rispetto delle direttive sulle aree protette; quali iniziative il Governo intenda promuovere per sanare il problema del mancato coinvolgimento della cittadinanza alle decisioni concernenti la realizzazione dell'opera.


LA RISPOSTA DEL MINISTRO CORRADO PASSERA

Con riferimento all'interrogazione in esame, concernente la realizzazione di un raccordo autostradale che collega le province di Cremona e Piacenza, si comunica che la cittadinanza è stata coinvolta durante tutta la fase approvativa del tracciato e del progetto, conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente, sia in termini di informazione, che di pubblicità circa la realizzazione dell'opera. La progettazione, sia nella fase preliminare che in quella definitiva, ha rispettato la pianificazione territoriale delle regioni e delle province interessate (regione Emilia Romagna, regione Lombardia, provincia di Piacenza, provincia di Cremona). I relativi progetti sono stati illustrati e presentati alla cittadinanza dei comuni di Castelvetro Piacentino, di Sesto ed Uniti, nonché di Cremona.

La stessa pianificazione territoriale, regolarmente in vigore, è avvenuta dopo un'ampia consultazione con i cittadini, con le categorie economiche e quelle ambientaliste. La consultazione e la presentazione alla cittadinanza sono avvenute attraverso le seguenti modalità: con la pubblicazione sui quotidiani locali di Piacenza del deposito del progetto nei comuni coinvolti del piacentino (Castelvetro Piacentino e Monticelli), nonché attraverso la trasmissione di singole lettere raccomandate con ricevuta di ritorno a tutti i cittadini aventi proprietà interessate dall'opera, conformemente a quanto disposto dalle leggi regionali dell'Emilia Romagna circa le informazioni dovute in termini di avvio del procedimento. Per quanto concerne la regione Lombardia, essendo diversa la legge regionale, la pubblica comunicazione e informativa sono avvenute con la pubblicazione sul quotidiano locale del deposito dei progetto presso i comuni interessati; con la presentazione e l'illustrazione del progetto alla cittadinanza in data 24 marzo 2005 nel comune di Castelvetro Piacentino e in data 19 maggio 2005 nel comune di Cremona. Si fa presente, inoltre, che in data 25 maggio 2010 a Cavatigozzi, nel comune di Cremona, si è svolto un ulteriore incontro, aperto a tutta la popolazione, in cui è stato illustrato nuovamente il progetto approvato.

Con riguardo agli aspetti urbanistici, si fa presente che la relativa pianificazione (piano regolatore comunale) dei comuni di Cremona e di Castelvetro, sottoposta alla prescritta consultazione e alla valutazione ambientale strategica, ha recepito il tracciate del raccordo autostradale in questione. La valutazione di impatto ambientale sul progetto definitivo è intervenuta in data 26 giugno 2009. La Conferenza di servizi con gli enti e i soggetti coinvolti e interessati dal passaggio dell'opera è stata effettuata in data 30 agosto 2011. Le risultanze delle valutazioni hanno determinato la sostenibilità del progetto. Si specifica che le aree golenali interessate dall'opera sono quelle occupate dai sostegni del ponte e del viadotto ed hanno un'estensione di 1.000 metri quadrati (e non 1.000 ettari), mentre quelle esterne sono di circa 24 ettari (8.000 metri di lunghezza per 30 metri di larghezza). Peraltro, viste le citate modifiche di destinazione d'uso, sono previsti interventi di miglioramento ambientale per circa 90 ettari. Per quanto attiene al progetto approvato, si fa presente quanto segue. Il raccordo autostradale si estende per 10 chilometri, di cui 3 chilometri posti nel territorio della regione Lombardia: parte in area industriale di proprietà pubblica perché già strada, raccordo ferroviario o canale esistente, parte in golena, circa 2 chilometri; i rimanenti 7 chilometri sono collocati in zona rurale. In particolare, per quanto afferisce le aree golenali, da circa un ventennio si verificano almeno due volte all'anno frequenti piene straordinarie che arrivano anche ad un metro della sommità arginale.

Tali eventi rendono precaria non solo la vita della golena, ma anche la stessa sicurezza per le popolazioni residenti nella zona limitrofa. In tali situazioni, i ponti ordinari vengono interdetti alla circolazione, divenendo così fondamentali i ponti autostradali. Circa il timore per le aree protette, si rappresenta che l'attraversamento del fiume non ne comporta la devastazione, in quanto i sostegni del ponte e del viadotto ad opera terminata non interessano l'isola del deserto né tantomeno aree di nidificazione di animali in via di estinzione. Per quanto riguarda l'attraversamento di una zona industriale nell'area cremonese, si evidenzia che esso avviene in corrispondenza dei binari ferroviari e compatibilmente con gli insediamenti industriali presenti; inoltre, non vi sarà alcun allontanamento di aziende e fattorie didattiche nel comune di Castelvetro. Grazie a tale infrastruttura, che di fatto rappresenta la circonvallazione del comune di Castelvetro, il territorio verrà liberato dal traffico di attraversamento essendo oggi interessato da due strade ex statali (SS 10 e SS 588) e da due linee ferroviarie (Cremona-Piacenza e Cremona-Fidenza) con indubbi benefìci sia in termini ambientali che di sicurezza.