INFRASTRUTTURE

Ricerca per

oppure

Visualizza tutte le infrastrutture

INTERVENTI

Ricerca per

oppure

Visualizza tutti gli interventi

DOCUMENTI

Ultimi Documenti
Ricadute economiche, occupazionali e ambientali di A35 Brebemi sul territorio - 2019
Trasporto stradale
L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile - 2018
Generale
Corridoi ed efficienza logistica dei territori - 2018
Logistica e intermodalità
Tutti i Documenti >

MAPPE TEMATICHE

Selezionare i criteri di visualizzazione

30 aprile 2013Generale

Infrastrutture strategiche: il Parlamento valuta l'allegato V del DEF 2013

Richiesta all'Ue di redigere un piano economico e finanziario per ogni corridoio comunitario; proposta di costruzione, presso il Ministero delle Infrastrutture, di un laboratorio in cui approfondire l'esperienza che ha caratterizzato l'intera gestione del Programma delle Infrastrutture Strategiche; attenzione alle esigenze delle realtà urbane; definizione di ciò che va rivisitato della Legge Obiettivo e di ciò che resta ancora da fare.

Sono queste alcune delle novità contenute nell'allegato V° del DEF 2013 (Documento di economia e finanza), contenente il Programma delle Infrastrutture Strategiche messo a punto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ex art. 1 della Legge Obiettivo (Legge n. 443/2001). Questo Programma è stato trasmesso al Parlamento e sarà all'esame delle Commissioni speciali di Camera e Senato congiuntamente al DEF 2013.

Il Programma è composto da 10 capitoli: viene anzitutto ribadito il ruolo chiave del X° Allegato Infrastrutture (capitolo 1), illustrati i cambiamenti generati dalla Legge Obiettivo (capitolo 2), aggiornato il quadro di avanzamento delle opere del Programma delle Infrastrutture Strategiche (capitolo 3), aggiornato lo stato di avanzamento di ciò che nel X° Allegato Infrastrutture si caratterizzava come due diligenze dell'intero Programma (capitolo 4), illustrato il quadro degli interventi che rivestono una precisa funzione comunitaria (capitolo 5).

Inoltre, il sesto e settimo capitolo contengono, rispettivamente, le priorità funzionali da supportare finanziariamente nel triennio 2014-2016 e ulteriori obiettivi, alcuni dei quali già riportati nel X° Allegato Infrastrutture, da perseguire nel breve periodo. L'ottavo capitolo contiene quanto concordato con le Regioni in occasione dell'approvazione del X° Allegato alla Conferenza Stato-Regioni del dicembre 2012; il nono capitolo riporta sinteticamente l'operato del Dicastero nel 2012 mentre il decimo capitolo mette in evidenza alcuni elementi significativi dell'Allegato.

Per quanto riguarda le priorità funzionali da supportare finanziariamente nel triennio 2014-2016, il Programma prevede di destinare 2,4 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi per il 2014, per: i contratti di programma 2013 Anas e Rfi; il completamento della messa in sicurezza di Venezia e della laguna (MO.SE); la messa in sicurezza di ponti e viadotti Anas; gli interventi di completamento di opere già cantierate e bloccate.

Circa 1,9 miliardi di euro (di cui 800 milioni per il 2014) vengono destinati a interventi sui nodi metropolitani e logistici di particolare rilievo e assi viari connessi alle Reti TEN-T, mentre 1,5 miliardi (di cui 1 miliardo per il 2014) vanno alla realizzazione di assi autostradali strategici. Per quanto concerne le altre priorità quali gli interventi legati al Piano Città e il completamento del Piano delle piccole e medie opere nel Mezzogiorno, sono destinati 600 milioni di euro di cui 400 milioni per il 2014.

Nel Programma sono inoltre indicati gli ulteriori obiettivi da perseguire nel breve periodo: proporre all'Ue di decidere entro il 2013 quanto assegnare alle Reti TEN-T e ai singoli Corridoi e redigere per ogni Corridoio un vero piano economico e finanziario; costituire un laboratorio per approfondire l'esperienza della Legge Obiettivo; contenere e ottimizzare i consumi energetici nel settore dei trasporti. Inoltre, altri obiettivi da perseguire nel breve periodo sono: la sicurezza stradale e la sicurezza della mobilità sulle rotte marittime; la prevenzione dalle infiltrazioni malavitose; la sicurezza nei cantieri; una nuova politica per la riqualificazione funzionale delle città e per il rilancio dell'edilizia, con il proseguimento degli interventi legati all'edilizia scolastica, al Piano Casa e alle opere piccole e medie nel Mezzogiorno; la ricostruzione della città dell'Aquila e l'adeguamento dell'intero assetto infrastrutturale regionale, stradale e ferroviario; l'attuazione delle linee strategiche dell'offerta logistica definite nel X° Allegato Infrastrutture.

Per quanto riguarda il tema della sicurezza nei cantieri, l'Allegato V al DEF 2013 sottolinea la necessità di intervenire in modo organico nell’assetto organizzativo delle imprese di costruzione, che in Italia denunciano una relativamente bassa “performance” in termini di efficienza industriale. Le ragioni di ciò sono molteplici e la maggior parte di esse risiedono nella incapacità strutturale della Pubblica Amministrazione di gestire il mercato delle opere pubbliche con efficienza e razionalità. In altre parole, non esiste ancora un meccanismo di selezione delle imprese che impedisca l’ingresso a quelle meno competitive ed agevoli, viceversa, la crescita industriale di quelle migliori.

La Pubblica Amministrazione, per superare questa patologia che in Italia rischia di diventare irreversibile, si dovrebbe dotare, come proposto nell’Allegato Infrastrutture dello scorso anno, di un sistema di “rating” delle imprese gestito da società specializzate. Il “rating” dovrebbe avvenire sulla base di criteri che facciano riferimento alle reali capacità imprenditoriali/realizzative dell’impresa, alla sua consistenza finanziaria, alla serietà dei suoi comportamenti (per esempio: numero di infortuni registrati; numero di varianti richieste; entità del contenzioso con la Pubblica Amministrazione e suoi esiti).

L’ingresso nel settore delle costruzioni di nuove imprese dovrebbe essere subordinato ad una sorta di “test” che validi la capacità di gestire la sicurezza del cantiere e la prevenzione degli infortuni.