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7 maggio 2013Trasporto aereo

Cielo Unico Europeo? Si', ma frazionato!

L’idea era quella di creare uno spazio aereo europeo unico, in grado di triplicare la capacità e dimezzare i costi del traffico aereo.

Le inefficienze dovute alla frammentazione dello spazio aereo europeo comportano ogni anno costi straordinari per quasi cinque miliardi di Euro. Tale frammentazione aggiunge in media 42 km a ogni volo, costringendo gli aerei a consumare più carburante, generare maggiori emissioni, pagare maggiori diritti di utilizzo e provocare ritardi. Per lottare contro tutto questo, la Commissione ha pensato di suddividere lo spazio aereo europeo (comprese Bosnia-Erzegovina, Croazia, Norvegia e Svizzera) in nove blocchi funzionali di spazio aereo (FAB) transnazionali.

I FAB avrebbero dovuto essere operativi a fine 2012 ma solo due sono in servizio. Diversi Stati membri evidenziano infatti forti ritardi. La causa principale è che gli Stati membri si sono dilungati nella definizione degli aspetti istituzionali piuttosto che in quelli di ordine operativo e privilegiano gli interessi nazionali.

La Commissione ha recentemente annunciato di voler citare davanti alla Corte di Giustizia tutti gli Stati in ritardo e di voler presentare un nuovo pacchetto di misure legislative finalizzate ad accelerare le riforme e a garantire la piena realizzazione del Cielo Unico Europeo.

Le proposte comprenderanno misure per rafforzare:

  • il sistema di prestazioni: raggiungere gli obiettivi prestazionali per incrementare la capacità dello spazio aereo europeo e tagliare i costi significa andare al cuore del Cielo Unico Europeo;
  • i nove blocchi funzionali di spazio aereo (FAB): la Commissione presenterà delle proposte per assicurare che questi blocchi di gestione del traffico aereo portino a effettivi miglioramenti operativi;
  • il gestore di rete per l’Europa: la Commissione rafforzerà i poteri del gestore di rete, per consentirgli di assumere delle funzioni paneuropee più centralizzate, ad esempio per quanto riguarda il progetto dello spazio aereo, includendo la pianificazione delle rotte;
  • la riforma della fornitura dei servizi di navigazione aerea: la Commissione proporrà di concentrarsi maggiormente sulle funzioni “core” consentendo ai fornitori di servizi di offrire servizi ausiliari.

Il Commissario ai Trasporti ha recentemente dichiarato a riguardo del Cielo Unico: “Ho sempre affermato che il Cielo Unico Europeo è la mia massima priorità. Dopo più di dieci anni, i problemi fondamentali rimangono gli stessi. Si avvertono segni di cambiamento, ma i progressi complessivi sono troppo lenti e troppo limitati. La frammentazione nazionale è eccessiva. I miglioramenti promessi non si sono concretizzati. Faremo quanto in nostro potere per creare il Cielo Unico Europeo.

Se consideriamo anche la mancata efficienza che grava in termini economici e il prezzo che paghiamo sul piano ambientale risulta chiaro che il Cielo Unico Europeo è un progetto troppo importante per fallire. I FAB sono la pietra miliare dell’infrastruttura del Cielo Unico Europeo e non è stata rispettata una scadenza importante. Ora non ci rimane che fare rispettare con rigore il diritto dell’UE”.

La capacità limitata dello spazio aereo in Europa, strutturato attorno ai confini nazionali, e la sua frammentazione hanno condotto a un aumento dei ritardi.

Il FAB può essere descritto come una parte di cielo in cui sono state eliminate le frontiere nazionali. Dando la possibilità di volare senza dover varcare diverse frontiere, evitando pertanto disposizioni meno efficienti a livello nazionale, i FAB gioveranno alla sicurezza aerea. Permettendo ai vettori aerei di operare su rotte più lineari ad altitudini migliori, sarà possibile risparmiare carburante e ridurre i ritardi. Con la creazione di un Cielo Unico Europeo e il consolidamento dei servizi aerei, i FAB comporteranno una riduzione dell’impatto ambientale dell’aviazione e del costo dei voli nell’ordine di diversi miliardi di Euro annui.

La piena attuazione del Cielo Unico consentirà di:

  • decuplicare il livello di sicurezza; 
  • triplicare la capacità dello spazio aereo;
  • ridurre del 50% i costi di gestione del traffico aereo;
  • ridurre del 10% l’impatto sull’ambiente.
La versione integrale del presente articolo è a pagina 58 del fascicolo n° 98 Marzo/Aprile 2013

Pubblicato martedì 7 maggio 2013