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25 giugno 2013Trasporto stradale

Brebemi, conto alla rovescia per l'apertura totale. Appuntamento al 1 luglio 2014

Fra un anno l’intera opera sarà messa in esercizio. Obiettivi, caratteristiche costruttive e percorso dell’asse autostradale fra Brescia, Bergamo e Milano

Roma, 24 giungo 2013 - Un anno esatto e la Brebemi (l’Autostrada Brescia-Bergamo-Milano) sarà completamente aperta al pubblico. L’annuncio è stato dato nel corso dell’Assemblea degli azionisti della società che sta gestendo la realizzazione del collegamento. L’Assemblea – che ha nominato il nuovo Cda e confermato Francesco Bettoni alla Presidenza – è stata l’occasione per un riepilogo di quanto è già stato fatto e di ciò che ancora rimane per arrivare al completamento dell’intera opera.

I lavori già realizzati hanno superato il valore di un miliardo di euro e raggiunto il 70% dell’asse autostradale; alcuni tratti dell’infrastruttura saranno già aperti entro la fine del 2013, mentre, come si è detto, l’entrata in esercizio definitiva e completa è stata stabilita al primo luglio del prossimo anno.

“Il completamento di questo progetto con le sue complesse articolazioni - ha spiegato Bettoni - è motivo di grande orgoglio per la società e contribuirà a rilanciare i territori attraversati, valorizzare e far crescere economicamente aree strategiche per la competitività di tutto il sistema lombardo con ricadute positive sull’economia della Regione Lombardia”.

Intanto, proprio nell’ambito dei lavori collegati alla Brebemi, da questi giorni la strada provinciale SP 14 "Rivoltana" sarà gradualmente interessata da importanti lavori di potenziamento previsti dall'accordo di programma del 2007 per la realizzazione del collegamento fra Bergamo e Milano.

Ma cosa significa in termini concreti la Brebemi?

 

Gli obiettivi della Brebemi

La Brebemi ha l'obiettivo di decongestionare l'attuale rete stradale e autostradale lungo il corridoio Milano - Bergamo - Brescia. Una volta realizzata e aperta al pubblico l’autostrada dovrà essere in grado di - spiegano i tecnici della società - “attrarre una parte significativa del traffico di lunga percorrenza che attualmente utilizza la A4 e gran parte del traffico di breve-media percorrenza, e soprattutto di quello pesante, che oggi congestiona la viabilità ordinaria ed assedia i centri abitati delle pianure bergamasche e bresciane”.

Lo studio di traffico redatto per il progetto definitivo evidenzia che la nuova autostrada sarà attraversata, mediamente lungo tutto l'asse, da flussi giornalieri di traffico pari a circa 40.000 veicoli all'apertura e quasi 60.000 veicoli a regime.

L’obiettivo, in altri termini, può anche essere declinato come diminuzione percentuale di traffico dei veicoli pesanti sui diversi itinerari. Per quello Nord è prevista una diminuzione del 20%, per l’itinerario considerato “centrale” (tra la TEM e la Interconnessione Pedemontana Brebemi), la diminuzione prevista è pari al 60%, per quello sud del 50. Sempre i tecnici progettisti, hanno stimato che l'entrata in esercizio dell’infrastruttura consentirà un “risparmio sui tempi annui di percorrenza pari a circa 20 milioni di ore con una riduzione di circa un terzo dei tempi di percorrenza lungo i principali itinerari est-ovest sulla viabilità ordinaria, mentre per chi percorrerà la Brebemi tra Brescia e Milano il tempo di percorrenza si dimezzerà rispetto alla A4”.

 

Le caratteristiche costruttive della Brebemi

La Brebemi per tutto il suo percorso sarà dotata di tre corsie per senso di marcia più la corsia di emergenza. Il tratto dallo svincolo sud con la TEM (tra Liscate e Comazzo) alla SP 14 "Rivoltana" in provincia di Milano avrà invece due corsie per senso di marcia, oltre la corsia di emergenza. Particolare attenzione è stata data alla cosiddetta “qualità architettonica” dell’opera. Che, secondo i progettisti, deve “porre in evidenza il ruolo del corridoio infrastrutturale quale elemento di riqualificazione del territorio”.

Per questo, “tutte le opere che l'utente incontra sul suo percorso devono essere riconducibili a tipologie omogenee (tipo di struttura, materiali, colorazioni o trattamenti superficiali), e, per alcuni elementi architettonici ricorrenti, quali ad esempio le pile, devono adottarsi soluzioni unitarie per tutte le opere”. Queste indicazioni, anche sulla base di sollecitazioni degli enti locali, hanno trovato concretezza in alcuni elementi della Brebemi come le barriere ed i caselli di esazione.

“Tutte le strutture degli impalcati - viene poi precisato - saranno colorate di verde scuro. La scelta del colore non è casuale ma è legata all'osservazione del contesto per lo più agricolo che ospita l'infrastruttura, al rapporto con gli altri materiali utilizzati per la costruzione e alla volontà di non aumentarne la percezione quanto piuttosto di abbassare la soglia di attenzione provocata dalla loro presenza, attraverso un colore tranquillizzante”.

Grande attenzione anche agli aspetti ambientali. “Tutti i canali idrici - è spiegato dalla società - verranno mantenuti e potenziati in modo da evitare di turbare gli equilibri biologici dei terreni interessati. La scelta di accorpare la Brebemi e la Ferrovia Alta Velocità in un unico corridoio, permetterà poi di operare sugli aspetti ambientali connessi alle due opere in maniera coordinata e integrata”. Particolare attenzione, inoltre, è stata riservata alla mitigazione acustica con la previzione di inserire barriere in calcestruzzo, caratterizzate dall'alto potere fonoassorbente, per un'estensione totale di circa 15 chilometri. “Elemento fondamentale del progetto - è stato anche precisato - è la costruzione degli impianti a biomasse. Questi consentiranno di poter produrre l'energia elettrica sufficiente a compensare i normali consumi d'esercizio dell'autostrada attraverso l'utilizzo dei materiali di scarto provenienti dalle attività del comparto agricolo locale”.

 

Il percorso della Brebemi

Il Collegamento Autostradale Brescia - Bergamo - Milano ha l’obiettivo generale di consentire viaggi più veloci e più sicuri nell’ambito del sistema viabile e infrastrutturale lombardo. Da Brescia l'accesso alla Brebemi potrà avvenire dal Raccordo Autostradale Ospitaletto – Montichiari, oppure dall'attuale Tangenziale Sud di Brescia. Dall'interconnessione con il Raccordo Autostradale Ospitaletto - Montichiari fino alla Barriera di esazione di Chiari-Castrezzato, la Brebemi sarà a circolazione libera e servirà la principale viabilità provinciale (SP16, SP106, ed ex SS11). Superata la barriera di esazione, il traffico proseguirà verso ovest, attraversando le province di Brescia, Bergamo e Milano su quella che è già stata definita “una nuova e moderna autostrada dotata di tutte le più evolute tecnologie a servizio della sicurezza e del confort di guida e sulla quale sarà inoltre in funzione in caso di avversità atmosferiche o di traffico intenso un efficiente impianto di segnalazione luminosa”.

Sono previsti sei caselli completamente automatizzati (Chiari, Calcio-Antegnate, Fara Olivana-Romano di Lombardia, Bariano, Treviglio Est-Caravaggio, Treviglio Ovest-Casirate) che, unitamente ad altri sei svincoli presenti nei tratti esterni alle due barriere di esazione di Chiari/Castrezzato e di Liscate, consentono all'autostrada di integrarsi con il territorio e servire i numerosi centri abitati e i relativi insediamenti produttivi. Oltre ai caselli, sono state progettate quattro aree di servizio (Chiari Nord e Sud, Caravaggio Nord e Sud), un centro di manutenzione ed un centro operativo.

Da Melzo infine si potrà raggiungere Milano con due distinti percorsi. Il primo comporta l’uso verso nord di un tratto di Tangenziale Est Esterna (TEM) fino allo svincolo di Pozzuolo Martesana, dove si imboccherà la nuova SP 103 "Cassanese" fino a Milano. Il secondo percorso, invece, imbocca la TEM ma verso sud fino allo svincolo tra Liscate e Comazzo, poi girerà ad ovest riprendendo l'ultimo tratto della Brebemi (a sud di Liscate), che, dopo la Barriera di esazione di Liscate, proseguirà, dapprima connettendosi alla SP 39 "della Cerca" poi alla SP 14 "Rivoltana", anch'essa interamente riqualificata a due corsie per senso di marcia fino a Milano.

 

Le fasi della realizzazione

Dell’autostrada fra Bergamo, Brescia e Milano si parla dalla fine degli anni ’90. Occorre rispondere in quel periodo ad un bisogno locale di mobilità lungo la direttrice che collega il sistema metropolitano di Milano con una delle principali zone produttive italiane localizzata nell'area di Bergamo e Brescia.

“Dopo anni di studi in cui sono state individuate e poste a confronto diverse alternative di percorso - viene spiegato dalla società - e in cui sono state svolte approfondite analisi dei flussi di traffico, valutazioni di carattere ambientale, valutazioni economiche ed analisi sui costi-benefici delle soluzioni possibili, l'attuale tracciato è risultato la soluzione che meglio rispondeva alle indicazioni delle Istituzioni locali ed alle necessità trasportistiche dell'area e dei suoi abitanti”.

Nasce quindi nel 1999 la Brebemi S.p.A. costituita dalle Camere di Commercio, le Province e le Associazioni Industriali di Brescia, Bergamo, Cremona e Milano, insieme a Banca Intesa e ora Banca Intesa Sanpaolo; alla società aderiscono poi i maggiori concessionari lombardi ed enti locali interessati. La nuova società da allora ha promosso l'attuazione dell'opera redigendo e presentando all'ANAS il progetto per la progettazione, costruzione dell'autostrada in totale autofinanziamento. Brebemi SpA nel giugno 2003 si è aggiudicata la gara europea per la progettazione, costruzione e gestione dell'opera ed ha potuto iniziare l'iter di approvazione del progetto preliminare.

Il cronoprogramma del progetto prevede l'apertura dei cantieri nell'estate del 2009 e l'apertura al pubblico dei primi tratti entro il 2013, quella definitiva, come si è detto, il primo luglio del 2014. Alla fine di aprile 2013, era già stato realizzato il 96% dei viadotti fluviali e di linea, il 75% dei sottovia e dei passaggi idraulici, il 60% delle aree di servizio, il 66% del totale dell’asse autostradale.

Infine, dal punto di vista finanziario la Brebemi costituisce un esempio per ora unico in Italia. “Si tratta - spiega la società - della prima infrastruttura stradale ed autostradale italiana realizzata in completo autofinanziamento senza oneri per i contribuenti e lo Stato. Tutte le risorse necessarie per la realizzazione del progetto saranno ottenute attraverso il ricorso al finanziamento bancario ed ai mezzi finanziari messi a disposizione dai soci. L'investimento pertanto verrà ripagato esclusivamente attraverso i ricavi dei pedaggi”.

Andrea Zaghi