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3 luglio 2013Trasporto ferroviario

La galleria della Bevera sulla linea Arcisate-Stabio

Il raddoppio, la velocizzazione della linea e la prosecuzione del tracciato in territorio svizzero garantiranno il potenziamento del servizio di trasporto tra il Canton Ticino e la Lombardia
 
Di Claudio Salini

La progettazione esecutiva e i lavori di realizzazione del “Nuovo collegamento Linea Arcisate-Stabio, tratta compresa tra il viadotto sul fiume Olona (escluso) e il Confine di Stato”, comprensivo degli impianti di Induno-Olona, Arcisate, Bivio Arcisate e Gaggiolo, sono stati affidati dal Committente Rete Ferroviaria Italiana SpA all’Associazione Temporanea d’Imprese fra le Imprese ICS SpA già Ing. Claudio Salini SpA (Mandataria) e Carena SpA Impresa di Costruzioni (Mandante).
 
La vecchia linea Varese-Porto Ceresio si estendeva per 14,24 km a singolo binario. Il raddoppio e la velocizzazione della linea, unitamente alla prosecuzione del tracciato in territorio svizzero fino a Mendrisio (stazione posta sull’asse internazionale del Gottardo), consentiranno di soddisfare le esigenze delle reti ferroviarie confinanti nell’ottica condivisa di potenziamento del servizio di trasporto tra il Canton Ticino e la Lombardia, in particolare tra i nodi di Lugano e Malpensa Aeroporto.
 
Gli studi, i rilievi e le indagini approntati in fase di progettazione esecutiva hanno consentito un approfondimento multidisciplinare dal quale sono emerse una serie di ottimizzazioni e varianti progettuali rispetto al P.D. Tali modifiche hanno comportato vantaggi in termini di riduzione delle interferenze con gli edifici adiacenti alla linea e di ottimizzazioni delle modalità e fasi realizzative. Inoltre, è stato tenuto conto delle richieste di RFI/Italferr e delle prescrizioni del CIPE.
 
A titolo di esempio:
 
per il sostegno degli scavi di alcune trincee in luogo dei diaframmi sono state previste, opere di sostegno costituite da colonne di jet-grouting e pali di grande diametro realizzati con elica continua CFA e CAP fino ad un diametro di 1.200 mm;
per la galleria di Induno (Ltot = 952 m circa), in relazione alle coazioni con la galleria esistente, agli spazi ristretti ed alle disomogeneità stratigrafiche emerse, è stata effettuata una tecnologia di consolidamento preventivo al contorno con iniezioni di permeazione e/o intasamento. Inoltre, tenuto conto della maggiore interferenza del substrato roccioso con le quote di scavo, è stato previsto l’allungamento del tratto in naturale e, corrispondentemente, l’accorciamento del tratto in artificiale;
per la galleria della Bevera (Ltot = 970 m circa), la presenza dell’invaso superficiale e degli afflussi di acque superficiali, nelle aree adiacenti l’imbocco Nord lato Varese, ha richiesto un approfondimento della scelta della tipologia delle opere e delle modalità di avanzamento degli scavi del tratto iniziale. Pertanto, è stata adottata una soluzione alternativa con galleria allungata di circa 80 m e realizzata quasi interamente in naturale.
I lavori, iniziati nel Luglio 2010 e che si concluderanno a fine Novembre 2014, allo stato attuale proseguono su tutta la linea con l’impiego di mezzi e maestranze che costantemente svolgono la loro attività finalizzata al raggiungimento degli obiettivi previsti dal cronoprogramma. La percentuale di avanzamento è pari a circa il 40% essendo in corso di completamento le opere di sostegno delle trincee, i rilevati, le pile del viadotto e parte delle opere all’aperto. Sono stati completati gli interventi di consolidamento propedeutici allo scavo delle gallerie naturali e sono in corso le attività di scavo della galleria della Bevera.
 
La galleria della Bevera
Nel dettaglio, la progettazione della galleria naturale Bevera è stata condotta seguendo il metodo ADECO-RS. Dal punto di vista geologico-tecnico, lo scavo dell’opera interessa depositi lacustri e palustri limoso-sabbiosi e argillosi dell’Allogruppo di Besnate, sedimenti della Serie di Casanova Lanza a granulometria ghiaioso sabbiosa e limosa in contatto tabulare con i depositi del Ceppo della Bevera, costituiti da conglomerati a variabile grado di cementazione.
 
Al fine della determinazione delle sezioni tipo si è proceduto ad una suddivisione in tre macroporzioni: la prima, caratterizzata da medio-basse coperture (massimo 15 m) in cui lo scavo interessa principalmente i depositi lacustri e palustri e nella quale un “ombrello” di infilaggi d’acciaio in avanzamento, quando la copertura scende al di sotto dei 10 m, permette di procedere in un ammasso preconsolidato tramite colonne di jet-grouting del diametro di 1.200 eseguite da p.c.; la seconda, caratterizzata da coperture fino a circa 50 m, in cui lo scavo interessa principalmente la serie di Casanova Lanza costituita da terreni a granulometria ghiaioso-sabbiosa e limosa che prevede un preconsolidamento in avanzamento tramite colonne di jet-grouting troncoconiche e suborizzontali al fronte; la terza, caratterizzata da coperture fino a circa 55 m, in cui si attraversano i depositi ghiaioso-sabbiosi più o meno cementati del Ceppo della Bevera e nella quale, in base al grado di cementazione, in aggiunta alle colonne di jet-grouting tronco-coniche e suborizzontali al fronte si prevede un “ombrello” di infilaggi d’acciaio in avanzamento oppure l’adozione del solo “ombrello” al contorno del cavo ed un consolidamento del fronte mediante elementi strutturali in VTR.
 
Al momento della messa in stampa del presente articolo, risultano essere stati scavati con metodo tradizionale (escavatore e all’occorrenza martellone) circa 100 m imbocco Sud e 130 m imbocco Nord.
 
Durante l’attività di scavo, la presenza di venute d’acqua all’imbocco Sud a livello dell’arco rovescio ha reso necessario procedere ad un’impermeabilizzazione “full round” non prevista in fase di progettazione. Data la risposta del cavo (convergenze ed estrusione del fronte minime), sono in corso di studio una serie di ottimizzazioni relativamente a consolidamenti e lunghezze dei campi, finalizzate alla riduzione dei tempi di esecuzione, che permetteranno di terminare le attività di scavo a fine 2013.