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30 luglio 2013Trasporto stradale

Doppio sigillo sulla statale del Caffaro

Paradossalmente, si potrebbe dire che c'è stato bisogno di una frana per «sbloccare» il progetto per la costruzione della variante 237 del Caffaro. Una storia che risale al 2008, quando fu firmato l'accordo di programma fra Trento e Brescia per un progetto di 76 milioni di euro, coperti equamente dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Regione Lombardia.

Da allora, però, non si è più mossa foglia. Fino a quando, nel gennaio di quest'anno, una frana in zona Rocca d'Anfo ha chiuso la strada, isolando i valsabbini in salita e i trentini in discesa, con un disagio oltre l'accettabile. Per questo ieri le due Province - Brescia e Trento - si sono si sono incontrate a metà strada per una firma, in quel di Storo, davvero... storica.

Si parla di un intervento di oltre 57 milioni di euro da dividersi equamente tra i due enti firmatari, per quattro diversi interventi. Il principale - da 55 milioni di euro - è per l'opera stradale vera e propria, riferita a 3.112 metri, di cui circa 2 chilometri in galleria. Poi ci sono 800 mila euro per la messa in sicurezza della Rocca d'Anfo (lavori in calendario da ottobre a dicembre 2013), 500 mila euro per la manutenzione ordinaria in 5 anni e 1.350.000 euro per la manutenzione straordinaria (da spendere entro il 2018 in base alle necessità).

In tutto, 57.650.000 euro per realizzare il tratto «Vestone - Idro Sud», mentre per il tratto «Barghe-Vestone Nord» (spesa prevista circa 100 milioni di euro) si dovranno attendere future disponibilità.

Per il Sindaco di Storo Vigilio Giovanelli, «questo accordo non deve restare sulla carta, ma deve concretizzarsi. È un evento importante: in tempi di vacche magre, anche un pezzo di strada può aiutare la ripresa economica della bresciana Valsabbia e delle trentine Giudicarie». La strada, infatti, non serve solo alle comunità, ma anche alle imprese locali: «Grande la sensibilità dimostrata dalle Province di Trento e Brescia - sottolinea GiovanMaria Flocchini, Presidente comunitario -: ora l'invito è ad essere celeri, ma non ho dubbi che sarà così».

«Quando c'è chiarezza di obiettivi, volontà e determinazione - interviene Maria Teresa Vivaldini, Assessore bresciana ai Lavori Pubblici - i risultati arrivano. E quando non ci si arriva da soli... in due è più facile». Per il Presidente bresciano Daniele Molgora «è un'opera essenziale per la Valsabbia, perchè da febbraio 2015 a dicembre 2017 risolverà i due problemi viabilistici, assolutamente prioritari, dell'attraversamento di Lavenone e del tratto da Lavenone a Idro».

Per Mauro Gilmozzi, Assessore trentino ai Lavori Pubblici, «autonomia significa aprirsi, non chiudersi: ecco perché la Provincia di Trento ha investito in territori non suoi ma limitrofi, come la Valsabbia. Questo è il vero significato di Provincia autonoma: la libertà di decidere come spendere i nostri soldi, mentre regioni come la Lombardia possono spendere solo fino al 30% delle proprie risorse. Ora tra noi c'è un accordo che fissa date e tempi, che sapremo rispettare».

Bresciaoggi