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18 settembre 2013Trasporto ferroviario

Ferrovie: classifica europea, Italia al dodicesimo posto, Svizzera al top

Roma, 18 settembre - Il paese con la migliore tradizione ferroviaria e' la Svizzera con 2.450 km per abitante (era a 1.588 nel 2000) e si piazza al primo posto della classifica delle ferrovie europee. L'Italia invece, si piazza in dodicesima posizione con 715 km per abitante (in calo 12,6% rispetto al 2000). Lo rileva una statistica elaborata da Eurostat che rivela il numero dei passeggeri medio per abitante nel periodo che va dal 2000 al 2012.

 

Sul podio, dopo la Svizzera, troviamo la Francia con 1.405 km per abitante (era di 1.103 km) e l'Austria con 1.330 km (era a 1.061 12 anni fa). Nei 28 paesi Ue considerati, piu' la Turchia, la crescita media e' stata del 9,9%. Nel periodo considerato, circa un terzo dei paesi comunitari ha avuto un trend negativo nonostante le considerevoli risorse spese sia per gli investimenti che per la gestione dei servizi dei paesi membri e della stessa Ue. In questo gruppo, composto da gran parte dei paesi dell'est che pero' hanno conosciuto la motorizzazione privata di massa proprio in questi ultimi 10 anni, si trova anche l'Italia che flette da 818 a 715 km per abitante.

 

Secondo l'osservatorio nazionale delle liberalizzazioni nelle infrastrutture e trasporti (Onlit), "anche se la statistica e' da prendere con le pinze, perche' si mettono sullo stesso livello paesi densamente abitati, come l'Olanda, (con presunto chilometraggio medio per viaggio corto), paesi poco abitati, come la Svezia (dove si presume una media di km per viaggio piuttosto alto) e paesi con diverse estensioni di rete ferroviarie, viene offerto uno spaccato significativo sulle tendenze in atto visto che la crescita o la decrescita dei singoli paesi e' molto accentuata".

 

Per l'Onlit questo significa che il decollo dell'alta velocita' "non e' riuscito a tamponare le perdite in altri settori (Intercity, regionali ecc.), inoltre la cosa grave e' che solitamente l'alta velocita' macina passeggeri-km, quindi con la messa in servizio delle varie tratte dovrebbe esserci una robusta crescita. Serve una riflessione sul futuro delle ferrovie italiane, i soldi spesi per le infrastrutture sono stati in linea con quelli europei ma a parita' di spesa, si sono costruiti meno km di nuove linee di Av rispetto a Spagna o Francia e le risorse rimaste per nuove tecnologie, nuovi treni per la rete tradizionale sono state insufficienti".

 

"Ancora troppo alti i costi di gestione e assente la concorrenza nel segmento pendolare ed interregionale, che sviluppa 3 milioni di passeggeri al giorno contro i meno di 100mila dell'Av. Il Governo - conclude l'osservatorio - dall'analisi di questi dati, dovrebbe riflettere su strategie e obiettivi sempre dichiarati ma mai attuati dalle Fs, come quelli di far crescere la mobilita' sostenibile in tutta la penisola".