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25 settembre 2013Trasporto stradale
Pedemontana lombarda, c'e' il piano salva-lavori
Parola d'ordine defiscalizzare la Pedemontana per 600 milioni di euro, che attualizzati valgono 300 milioni di "contributo pubblico teorico", per alleggerire il peso delI'equity. È su questo tassello che poggia il nuovo piano finanziario per portare a compimento la nuova autostrada lombarda. Lo scorso aprile Pedemontana aveva ottenuto che l'erogazione del finanziamento pubblico (1.244 milioni di euro) passasse dal 30 all'80% dei Sal, misura che ha consentito di portare avanti i lavori (629 milioni di euro affidati a Pedelombarda, l'Ati a guida Impregilo) della prima tratta (prossima alla conclusione), quando oramai era saltato il pagamento di un Sal e un altro era in ritardo.
Ma la situazione finanziaria resta complessa e la realtà societaria in evoluzione. Pedemontana è un'opera che vale 5.039 milioni compresi gli oneri (piano 2008), cifra che continua a essere quella di riferimento anche nel nuovo piano finanziario, nonostante la riduzione dell' 11% delle stime di traffico e l'aumento del costo del credito. Il piano 2008 prevedeva un'equity di 536 milioni, una cifra da tempo considerata dal sistema bancario inaccettabile: la richiesta è di arrivare a circa 1.150 milioni. Per rendere più leggero questo impegno si vuole sfruttare il meccanismo della defiscalizzazione, introdotto dall'articolo 18 della legge 183/2011 ma disciplinato solo dalle linee guida Cipe del 18 febbraio 2013, andate in «Gazzetta» a inizio settembre.
Il concedente Cal e la concessionaria Pedemontana Lombarda hanno elaborato una bozza di piano che prevede una defiscalizzazione per 600 milioni (spalmata negli anni di concessione), valore che attualizzato (quanto varrebbero se erogati subito come contributo pubblico) è pari a 300 milioni. Tale cifra verrebbe utilizzata per alleggerire il peso dell'equity che si ridurrebbe a 850 milioni di euro circa (i 1.150 chiesti dalle banche meno i 300 di defiscalizzazione): «A oggi l'opera non è interamente finanziata - ha spiegato l'assessore alle infrastrutture della Regione Lombardia Maurizio Del Tenno - ma grazie alla defiscalizzazione siamo riusciti a impostare un piano economico finanziario, che verrà presentato entro un paio di settimane al ministero delle Infrastrutture, che permette di ridurre la ricapitalizzazione a 850 milioni».
Un impegno un po' più leggero rispetto alla richiesta del mondo creditizio, anche perché 268 milioni sono già stati versati. Resta comunque da risolvere il problema societario di Pedemontama Spa, perché 582 milioni di equity resterebbero in ogni caso da reperire, e come noto i soci pubblici non sono in grado di investire neppure un euro. Il socio di riferimento (a controllo pubblico) è al 76,4% la Milano Serravalle, poi una serie di istituti bancari tra cui al 14,9 Equiter, al 4,4% Intesa San Paolo, al 3,7 Ubi banca. Ma il socio di riferimento è considerato troppo debole perché alle sue spalle c'è la Provincia di Milano al 52,9% con Asam la sua holding per le controllate. Per altro sono già andate deserte ben due gare da parte della Provincia per la cessione dell'82% delle quote della Serravalle. Quindi il piano che la concedente Cal - la società mista al 50% Regione Lombardia e Anas - sta mettendo in piedi è al netto della situazione societaria che potrebbe cambiare in tempi brevi visto che si aspetta o un terzo bando per la cessione della parte esclusivamente della Provincia della Milano Serravalle o comunque l'ingresso di un socio privato con un aumento di capitale. Inoltre non è neanche automatico che si riesca ad ottenere la defiscalizzazione.
Intanto Pedemontana presenterà il nuovo piano finanziario, che vede il fabbisogno di equity distribuito nell'arco di più anni perché l'altro elemento su cui si sta lavorando è di procedere per lotti intermedi nella realizzazione. Adesso è in via di ultimazione il lotto 1 che consente l'interconnessione tra l'autostrada A8 Milano-Varese e l'A9 Milano-Como per 15 km, mentre il lotto 2 viene suddiviso in 4 tranche differenti e spalmante dal 2014 per più anni. Per la tratta B1 da 7,5 km il bisogno di equity è stimato in 100 milioni di euro e si vorrebbe completare questa parte per l'Expo 2015. Quindi toccherebbe ai sub lotti B2 e C per 27 km su cui servono 200 milioni di equity da realizzare entro il 2017, per concludere impegnandosi quindi sul tratto D da 18,5 km per cui il fabbisogno è di 250 milioni di capitalizzazione.
Rimane infine sempre aperto il fronte finanziario più ampio, quello per cui una volta accettata la defiscalizzazione e garantita un'equity da 850 milioni vede scendere in campo le banche che dal canto loro devono provvedere a 2,6 miliardi di euro. Una partita che vede come giocatori fondamentali Cassa depositi e prestiti e la Bei che sono diventati i principali istituti finanziatori dell'altra autostrada lombarda in corso di realizzazione la Brebemi e stanno per diventarlo di Tem.