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18 ottobre 2013Generale

EXPOTUNNEL: investimenti e grandi opere in Italia e nel mondo

“Il tema del miglioramento del sistema infrastrutturale in Europa è da tempo all’attenzione dell’Unione Europea, inoltre dal 1994 in poi si sono inaugurati vari progetti. Senza un sistema di trasporto integrato è difficile avere un mercato unico veramente tale. In questo contesto è stata messa appunto l’iniziativa Connettere L’Europa nel periodo 2014-2020“, spiega il prof. Carlo Secchi, Coordinatore Europeo dei Progetti Prioritari PP3 – PP19 (TEN –T Trans European Transport Network), nel videomessaggio trasmesso nel convegno di apertura di EXPOTUNNEL, Salone delle Tecnologie per il Sottosuolo (17-19 ottobre 2013, al quartiere fieristico di Bologna, pad.19).

Alla tavola rotonda inaugurale intitolata “Investimenti e grandi opere in Italia e nel mondo” hanno
partecipato Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria, Mauro Moretti, Amministratore Delegato Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Pietro Lunardi, Presidente Congresso Internazionale Società Italiana Gallerie, Tarcisio Celestino, Vice Presidente ITA-AITES, Brasile, Giorgio Praderio, Università di Bologna e Duccio Campagnoli, Presidente BolognaFiere.
Chiarisce Secchi che l’iniziativa “Connettere L’Europa” si basa sul disegno dei Corridoi che collegano i vari paesi tra di loro e l’Italia e interessata da quattro di questi, quello nord - sud che passa per il Brennero, quello che da Genova va a Rotterdam, quello che da Venezia va verso il Baltico, e quello trasversale che include la Torino Lione ma che riguarda un tratto di più di 5mila km, dall’estremo sud della Francia fino al confine dell’Ucraina. Quindi l’Italia e perfettamente inserita nel disegno complessivo. “Per sostenere lo sforzo dell’UE è stata messa a punto la Connecting Europe Facility, un fondo che nell’ambito della programmazione finanziaria di sette anni 2014-2020 ha una dotazione di 23,1 miliardi per i trasporti, più altre cifre modeste per l’ interconnessione nei sistemi elettrici, la banda larga e quant’altro.

Le cifre disponibili per il sistema di infrastrutture e trasporto, 23,1 miliardi di Euro, verranno assegnate prevalentemente alla cosiddetta rete centrale, il core network , che è quello che connette i poli principali, ad esempio le grandi capitali, i grandi aeroporti e i grandi porti. Si è giunti a una rete centrale che avrà priorità nell’utilizzo dei finanziamenti e che viene integrata da una rete globale , più affidata agli sforzi e iniziative nazionali”, specifica Secchi. Oltre a questa disponibilità finanziaria per i sette anni, Secchi ha spiegato come sono stati messi a punto anche degli strumenti finanziari innovativi, come i project bond, che potranno godere nell’ambito dei 23,1 miliardi, di circa 2 miliardi di Euro, ma che poi produrranno un importante un effetto leva di almeno una decina di volte. L’idea e di mobilitare risorse anche provenienti dal settore privato, e non deve stupire, viste le risorse ingentissime per completare il disegno e alla luce dei problemi dei bilanci pubblici. Entro 2020 i progetti più importanti vanno impostati e completati per il 2030 nella rete centrale, mentre entro il 2050 dovrà essere completata la rete globale, quella cioè maggiormente affidata ai vari Paesi.

Nei giorni in cui si svolge ExpoTunnel, a Tallin in Estonia, si svolgono che le tradizionali giornate TEN-T, occasione di riflessione e incontro tra operatori e governi su questa tematica e in particolare verrà presentata la versione definitiva del disegno “Connettere l’Europa”, con approfondimento delle tematiche finanziarie e lo scambio di best practice sui progetti più interessanti dai vari Paesi. Il prof. Secchi infatti e in questi giorni proprio a Tallin ai lavori TEN-T.
Dopo l’apertura alle ore 10.00, con il taglio del nastro e la visita agli stand, si e aperta la tavola inaugurale con il saluto di Sara Leanza, Responsabile di ExpoTunnel, e Duccio Campagnoli, Presidente di BolognaFiere.
Il moderatore Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino ha introdotto i relatori, stimolando il
dibattito sul rapporto tra la situazione italiana in confronto con l’estero sulle Infrastrutture, alla luce anche dei dati CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l'Edilizia e il Territorio) relativi a giugno 2013, dove emerge che le grandi opere che nel Bel Paese vedono diminuire gare, bandi e investimenti. Si assiste, ad una flessione del 19% per numero di gare e del 31% per valore economico.

Per Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria, e necessario rimettere al centro di una analisi
approfondita l’investimento nella grandi opere. Squinzi ricorda l’impegno del suo triennio soprattutto sulla semplificazione del Paese e della pubblica amministrazione. “Occorre promuovere l’internazionalizzazione delle aziende. Ci sono infatti le imprese di costruzione italiane nei più bei lavori presenti nel mondo. Un segnale che il governo deve recepire”, spiega Squinzi, che si sofferma sull’importanza di rimettere mano alla politica industriale, senza dimenticare lo sviluppo sostenibile, la green economy e la capacita del Paese di fare innovazione. Ricordando che Confindustria ha offerto suoi spunti per il Paese e che la legge di stabilita ne ha recepito alcune idee, “quello che e stato fatto non e ancora necessario per la crescita, una crescita che deve essere almeno del 2%.
Questo e un punto su cui il Paese si deve impegnare”, chiarisce Squinzi.

Ragionando sugli spunti offerti dal video-messaggio del prof. Secchi, Mauro Moretti, Amministratore Delegato Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ha evidenziato l’importanza dei corridoi europei per il nostro Paese e per la nostra interconnessione con il resto dell’Europa, in una logica di infrastruttura non più nazionale ma bensì europea. Sollecitato dal moderatore sulla capacita del nostro Paese di essere innovativo
o meno in tema di trasporti, ha voluto sovvertire alcuni luoghi comuni che ci vogliono meno competitivi sul fronte internazionale puntando pero il dito su quello che e il freno maggiore allo sviluppo: “Io non sono pessimista sulla dotazione infrastrutturale del nostro Paese, ma ritengo che sia fondamentale da un lato valorizzare le nostre eccellenze e dall’altro focalizzare l’attenzione su quello che ancora manca. Negli ultimi anni abbiamo realizzato collegamenti straordinari, penso al nostro sistema di Alta Velocità che e il più avanzato al mondo, ma resta ancora da risolvere un problema di congestione dei principali nodi metropolitani, come Roma, Milano o Napoli, dove il gap con le principali metropoli europee e evidente.

Non dimentichiamo che e il funzionamento ad alta qualità di una città, che non può prescindere dai
trasporti, che ci può rendere competitivi a livello internazionale contribuendo a trattenere sul territorio italiano giovani eccellenze in grado di sviluppare quell’ innovazione che e anche il motore degli investimenti”.

Pietro Lunardi, ex ministro delle infrastrutture e trasporti negli anni 2001-2006, fondatore della Rocksoil S.p.A. e Presidente del Congresso Internazionale della Società Italiana Gallerie, che si svolge nell’ambito di ExpoTunnel, ha sottolineato come “il nostro obiettivo e fare di Bologna il punto di riferimento di una analisi periodica sul tunnelling. Negli anni dal 2001 al 2006 si sono aperti in Italia cantieri per 60 miliardi di euro e ancora si sta investendo grazie alla legge obiettivo. L’attenzione a questi temi e quindi importante anche dal punto di vista economico. Dal congresso internazionale e emersa l’importanza di collegare il salone tecnologico ExpoTunnel con il congresso scientifico che si pone di ragionare su più fronti. L’industrializzazione dei lavori nel sottosuolo, cioe costruire nel rispetto dei tempi e costi che in passato hanno avuto momenti drammatici che hanno squalificato in parte un settore, e fondamentale e necessario.
La competenza dei costruttori e lo snellimento delle procedure burocratiche sono un altro punto focale insieme al consenso del territorio, cioè alla condivisione dei cittadini”. Per Lunardi inoltre “la
comunicazione e un altro fattore di attenzione primaria: gli ingegneri sono infatti bravi a costruire le cose ma non sanno a volte comunicare. Quando si comunica significa fare cultura e si apre un mondo sconosciuto ai più proprio attraverso la conoscenza dei vantaggi delle costruzioni in sotterraneo: sono antisismiche, quindi risulta una notizia da far conoscere in una terra di terremoti come l’Italia, insieme alla sostenibilità e ai ridotti costi, un aspetto che pochi si immaginano”. Quello dei costi contenuti e un dato da ricordare soprattutto agli amministratori, come sostiene Lunardi che conclude sollevando la questione della formazione: “un ultimo aspetto e forse uno dei più importanti da considerare e quello di creare nella comunicazione e in ambito universitario delle figure che devono interessarsi del futuro delle gallerie, ricreare ad esempio quella del geo-ingegnere che dovrebbe nascere nell’ambito universitario da corsi post laurea dedicati a ingeneri e geologi. L’Italia nelle opere in sotterraneo e leader in tutti i sensi ed e giusto che portiamo avanti queste figure professionali per il futuro del Paese”.

Tarcisio B. Celestino, Ing. Civile M.S.Ph.D, Themag, Vice Presidente, ITA AITES, ha raccontato lo straordinario sviluppo del Brasile, dove il mercato delle grandi opere e gli investimenti del governo sono significativi con oltre 200 miliardi di dollari per le infrastrutture urbane: strade, ferrovie in generale, Alta Velocità, porti e aeroporti per la maggioranza dell’investimento oltre quindi 120 miliardi di dollari, oltre 70 miliardi di dollari per l’aspetto energetico, dall’acqua alle energie alternative fino alla distribuzione energetica, e circa 40 per oil&gas. “Il Paese ha una tale crescita che si prospetta che nel 2020 saremo la quinta economia globale. Un evoluzione straordinaria se si pensa che dieci o vent’anni fa eravamo piuttosto indietro. C’e un grosso sviluppo perche c’e una grossa necessita di infrastrutture. E tutto questo aspetto e fondamentale per gli ingegneri”. Inoltre Celestino ha illustrato gli importanti lavori per la metropolitana di San Paolo.

Giorgio Praderio, Università di Bologna, ha sottolineato che “progettare le infrastrutture significa costruire le città del futuro”. Nel suo intervento di analisi sulle tecnologie e di sviluppo sulle infrastrutture ha anche affrontato il tema dell’integrazione con l’ambiente circostante, offrendo gli esempi felici di città come Valencia e Stoccarda. A ExpoTunnel, sul tema dell’integrazione delle infrastrutture con il paesaggio si svolge il workshop “Infrastrutture e paesaggio”, a cura del Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna e del DICAM - Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e dei Materiali – Sez. Strade.

Il programma specifico dei tre giorni di Congresso e consultabile sul sito: www.expotunnel.it