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18 ottobre 2013Generale

Ten-T, il piano definitivo: 9 corridoi e 250 miliardi di investimenti

La Commissione ha pubblicato il piano per la rete transeuropea dei trasporti unificata

`Ten-T

Bruxelles, 17 ottobre 2013 - Terminate le consultazioni con gli Stati e i diversi stakeholders, la Commissione europea ha finalmente pubblicato il progetto definitivo per il Trans-European transport network (Ten-T). Scopo della nuova politica infrastrutturale dell’Unione europea è trasformare l’attuale groviglio di strade, ferrovie, aeroporti e canali europei e farne una rete transeuropea dei trasporti unificata.


Le nuove carte pubblicate dall'esecutivo di Bruxelles riportano i nove corridoi principali (uno è stato eliminato, in origine erano 10) che formeranno la rete centrale dei trasporti nel mercato unico europeo e collegheranno: 2 corridoi nord-sud, 3 corridoi est-ovest e 4 corridoi diagonali. Questa rete centrale, il cui completamento è previsto entro il 2030, ha lo scopo di trasformare i collegamenti est-ovest, eliminare le strozzature, permettere di aggiornare le infrastrutture e snellire le operazioni connesse ai trasporti transfrontalieri in tutta l’Ue. Riguarderà: 38 grandi aeroporti con linee ferroviarie che portano alle città principali (uno in più rispetto ai 37 originari); 15 000 km di linee ferroviarie convertite ad alta velocità; 35 progetti transfrontalieri destinati a ridurre le strozzature.
 

L'Italia sarà attraversata da 4 corridoi: lo Scandinavo-mediterraneo, un asse nord-sud cruciale che attraversa il Mar Baltico dalla Finlandia e dalla Svezia e passando attraverso la Germania, le Alpi e l'Italia; il Baltico-adriatico, che collega il Mar Baltico al Mare Adriatico attraversando zone industrializzate che vanno dalla Polonia meridionale a Vienna e Bratislava, alla Regione delle Alpi orientali e all'Italia settentrionale; il Reno-alpino che collega i porti del Mare del Nord di Rotterdam e Anversa con il Mar Mediterraneo a Genova attraversando la Svizzera; infine il Mediterraneo, quello della Torino-Lione, che collega la Penisola iberica con il confine ungro-ucraino costeggiando il litorale mediterraneo della Spagna e della Francia per poi attraversare le Alpi nell'Italia settentrionale in direzione est, toccando la costa adriatica in Slovenia e Croazia, e proseguire verso l'Ungheria.


I finanziamenti comunitari necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati triplicheranno nel periodo dal 2014 al 2020 fino ad arrivare a 26 miliardi di euro. Questi soldi serviranno da capitale di “avviamento”, che stimolerà altri investimenti degli Stati membri destinati a completare collegamenti transfrontalieri difficili e linee che altrimenti non sarebbero costruite. Secondo le stime, il costo dell’attuazione della prima fase di finanziamento della rete centrale ammonterà a 250 miliardi nel periodo 2014-2020.


“I trasporti sono cruciali per l’economia europea e l’Europa non potrà crescere e prosperare senza buone connessioni” ha commentato Siim Kallas. Secondo il Vicepresidente della Commissione europea, responsabile dei Trasporti, “la nostra nuova politica infrastrutturale consentirà di realizzare nei 28 Stati membri una rete europea dei trasporti robusta e capace di promuovere la crescita e la competitività, che collegherà l’est all’ovest e sostituirà il puzzle attuale con una rete autenticamente europea”.


Quasi la metà dei finanziamenti Ue a favore delle infrastrutture di trasporto (11,3 miliardi di euro erogati dal Meccanismo per collegare l’Europa) sarà riservata esclusivamente ai Paesi dell’obiettivo di coesione. La nuova rete centrale di trasporto sarà completata da una vasta rete di linee che si collegano alla rete centrale a livello regionale e nazionale. L’obiettivo finale è fare in modo che progressivamente, entro il 2050, la stragrande maggioranza dei cittadini e delle imprese europei non disti più di 30 minuti di viaggio dalla rete principale.
 

Lorenzo Robustelli