INFRASTRUTTURE

Ricerca per

oppure

Visualizza tutte le infrastrutture

INTERVENTI

Ricerca per

oppure

Visualizza tutti gli interventi

DOCUMENTI

Ultimi Documenti
Ricadute economiche, occupazionali e ambientali di A35 Brebemi sul territorio - 2019
Trasporto stradale
L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile - 2018
Generale
Corridoi ed efficienza logistica dei territori - 2018
Logistica e intermodalità
Tutti i Documenti >

MAPPE TEMATICHE

Selezionare i criteri di visualizzazione

31 ottobre 2013Generale

Infrastrutture, spinta sui cantieri dal 2014

Le misure del Governo per il rilancio delle infrastrutture non hanno ancora «aperto cantieri», come ha detto il Ministro Saccomanni nei giorni scorsi al Tg1, ma gli oltre tre miliardi di euro messi a disposizione dal decreto Fare e dal Dl 43 stanno rapidamente producendo effetti in termini di bandi pubblicati, progetti definitivi o esecutivi presentati, piani finanziari di project financing sbloccati, con un impatto sui cantieri che si produrrà a partire dall'inizio del 2014.

Non riesce a decollare invece la tratta Av Napoli-Bari, neppure i primi due lotti per complessivi 1.543 milioni di euro approvati dal Cipe il 18 febbraio scorso.

I più rapidi ad attuare le misure del decreto Lupi di metà luglio, attuativo del Dl Fare, sono stati gli uomini dell'Anas, che già la settimana scorsa, in anticipo sulla scadenza fissata del 31 ottobre, hanno annunciato la pubblicazione di tutti i bandi (100) previsti per il piano "ponti, viadotti e gallerie" finanziato con la prima tranche da 300 milioni (l'intero piano Anas vale 2,5 miliardi di euro, ma per ora non ci sono altri finanziamenti). E la maggior parte dei bandi sono stati pubblicati tra agosto e settembre.
 
Anche Rfi conferma che sta completando la pubblicazione dei bandi entro oggi 31 ottobre, nel suo piano di ammodernamento delle rete e dei nodi da 361 milioni. Per entrambi i programmi c'è poi l'obbligo di aggiudicare il 70% dei lavori entro la fine dell'anno.

I fondi del Dl Fare sono poi stati decisivi nel dare certezza ai piani finanziari zoppicanti dei tre maxi project financing di Pedemontana Veneta, Tem e M4 Milano, che ora possono guardare con fiducia ai closing e accelerare i cantieri.

Certezza anche al lotto conclusivo della linea 1 del metrò di Napoli, con cantieri che potrebbero già avviarsi a dicembre (nella parte senza gara) e produrranno bandi per 250 milioni l'anno prossimo. A pieni giri anche il piano scuole da 150 milioni (progetti esecutivi dei Comuni in fase di esame, tutte le aggiudicazioni previste entro febbraio) e il piano 6mila campanili (bandi a inizio 2014).

Tempi più lunghi, invece, per il piano scuole dell'Inail (300 milioni) e la seconda tranche degli ammodernamenti Rfi (298 milioni, Cipe 19 luglio). In generale, comunque, l'impatto in termini di cantieri si svilupperà dall'inizio del 2014, per andare a regime per tutte le misure verso la metà dell' anno.

Il Ddl di Stabilità presentato dal Governo il 21 ottobre (ora all'esame del Parlamento) ripristina intanto, i 640 milioni per la Torino-Lione tagliati dal decreto Fare. Le nuove risorse per le infrastrutture ammontano invece a 4.156 milioni, ma bisogna considerare che 835 milioni sono per spese "indifferibili", le manutenzioni Anas e Rfi, che non avevano copertura in bilancio pur essendo previsti nei rispettivi contratti di programma. Le risorse sono fra l'altro meno di quanto concordato dal Mit con le due società.

I fondi da 1.800 milioni in 15 anni (non impegnabili subito) per le tratte ad alta capacità Brescia-Verona e Napoli-Bari avranno poi tempi di attuazione molto lunghi.

Effetti rapidi e "aggiuntivi" dovrebbero invece avere tre misure, per complessivi 1.091 milioni di finanziamento: 1) il macrolotto 4 della A3 Salerno-Reggio Calabria 340 milioni), che l'Anas si dice pronta a mettere in gara a inizio 2014; 2) l'ultima tranche del Mose da 401 milioni, che darà certezza alla conclusione delle dighe mobili entro il 2016; 3) la prima tratta di ammodernamento della Bologna-Lecce ferroviaria, che sarà messa in gara sempre nel 2014.

La spinta ad accelerare sulle due tratte ad alta capacità ferroviaria Brescia-Verona e Napoli-Bari viene dalle ferrovie e dalla necessità di presentare a inizio 2014 le candidature per i fondi Ue 2014-20 alle reti Ten. Ma i tempi saranno lunghi.
Il progetto preliminare della Brescia-Verona è stato approvato dal Cipe nel 2003, dovrà essere aggiornato e rivisto, e trasformato in definitivo da sottoporre a conferenza di servizi e Cipe, anche se il vantaggio per i tempi è avere già il vecchio general contractor del 1991 (a guida Eni).

I progetti preliminari delle prime due tratte Napoli-Cancello (813 milioni) e Cancello-Frasso (730) sono state approvate dal Cipe il 18 febbraio 2013. La prima è stata registrata e pubblicata solo a fine luglio, ed è ora alle prese con le indagini archeologiche e Rfi prevede la presentazione del progetto definitivo non prima di gennaio 2015, il Cipe a giugno 2015, la gara a ottobre 2015.
La Cancello-Frasso si è bloccata per mancanza di copertura e viaggia con un anno di ritardo rispetto al Cis, con bando di gara non prima della fine del 2015. I progetti preliminari delle due tratte da realizzare con lotti costruttivi, la Frasso-Vitulano (969 milioni) e Apice-Orsara (2.619) sono al Ministero da anni, e devono avviare l'iter di approvazione di legge obiettivo.

Sole 24 Ore Edilizia e Territorio