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31 marzo 2014Trasporto stradale

Pedemontana, il cda 'Bloccheremo i cantieri per la variante Expo'

Fermi i lavori relativi alla tratta A, alle tangenziali di Como e Varese e alla tratta B1 se entro il 9 aprile non si saranno verificate alcune condizioni finanziarie
Dopo un lungo braccio di ferro, il Cda della Pedemontana, l’autostrada lombarda in costruzione a Nord di Milano alla quale lavorano 3.300 persone, ha deciso di sospendere i cantieri a partire dalla «tratta A, dalle tangenziali di Como e Varese e dalla tratta B1». Mancano tra l’altro 400 milioni di finanziamento del pool di banche per la variante Expo e il via libera del Cipe alla «defiscalizzazione» dell’opera. I cantieri saranno bloccati qualora entro il prossimo 9 aprile non sia stato dato il via libera alla proroga, al 30 giugno, del finanziamento ponte di 200 milioni di euro - con conseguente erogazione dei contributi pubblici già deliberati e di quelli che verranno a maturazione entro la stessa data - e non sia avvenuto il finanziamento da parte dei soci di 38 milioni necessario per coprire le esigenze finanziarie fino al 30 giugno.
Il rifiuto delle banche
Richiamando i soci, il cda ha sottolineato la necessità dell’impegno di tutti «per finanziare il fabbisogno necessario per completare la variante Expo». La decisione del cda di Pedemontana è stata adotta a seguito del rifiuto da parte delle banche di «eseguire un finanziamento project di euro 400 milioni, finalizzato alla realizzazione della variante Expo»; ma sulla scelta hanno pesato anche il fatto che «nonostante le promesse più volte espresse dal Governo, il PEF di Pedemontana non è ancora stato approvato dal CIPE; che ad oggi non è stata ancora assicurata la provvista finanziaria di circa 170 milioni, necessaria per ultimare la variante Expo entro il 30 aprile 2015; le problematiche che hanno impedito a CAL (Concessioni Autostradali Lombarde), anche per la mancata autorizzazione del MIT, di procedere all’erogazione, entro la data odierna, dei contributi già approvati».
L’appello
Da questo quadro, dunque, è dipesa la scelta della sospensione dei cantieri, assunta con consapevole «preoccupazione» dalla società visto che «settimanalmente sono presenti sul cantiere, fra tecnici e operai, oltre 3300 lavoratori». Il cda della Pedemontana ha quindi invitato «il Governo e le autorità regionali, nonché i soci Banca Intesa Sanpaolo e Ubibanca, unitamente a Milano Serravalle a fare tutto quanto in loro potere per garantire la copertura di euro 170 milioni necessari per mantenere il posto di lavoro a tante famiglie e il completamento delle opere».