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25 maggio 2014Trasporto marittimo e fluviale

Ricorsi in vista per la Conca di Valdaro

L’assegnazione è provvisoria, ancora sotto la lente delle verifiche, ma già si annunciano ricorsi. Inevitabile visto che la conca di Valdaro è l’opera pubblica più ghiotta degli ultimi anni. Anni grami, guastati dalla crisi e dalle strozzature del patto di stabilità. Inevitabili, i ricorsi, visto che la gara era partita in salita, con la richiesta degli altri concorrenti che fosse escluso il raggruppamento temporaneo d’imprese Water & Soil Remediation-Cavicchini Costruzioni Generali. Ovvero, i vincitori provvisori. La conca in questione è quella che livellerà il salto tra il Lago Inferiore e il canale Mantova-Adriatico, consentendo alle navi in partenza (e arrivo) dalle darsene del polo industriale d’imboccare direttamente l’autostrada liquida per il mare. Senza più passare dal Mincio. Già costruita la “vasca”, con il primo lotto di lavori, adesso è tempo aprirla, scavando i mandracchi a valle e a monte. E accollandosi pure la bonifica (a chilometri zero) della terra contaminata da mercurio e idrocarburi. Quattro i raggruppamenti in gara: oltre a Wsr-Cavicchini costruzioni generali, Consorzio cooperativo costruzioni-Reggiani srl, Riccoboni spa-Flumar srl e Coseam Italia spa-Cooperativa Edilterrazzieri. Gli altri concorrenti avevano chiesto alla commissione che Wsr fosse esclusa perché (secondo loro) avvantaggiata dal coinvolgimento nel progetto preliminare dell’opera. Incaricata dall’Università di Trento, la Water & Soil Remediation aveva analizzato alcuni campioni di terra. La commissione di gara ha discusso della cosa, consultando il largo campionario di sentenze in materia, e ha deciso di ammettere l’azienda. Fine della storia? Difficile, la certezza si avrà soltanto dopo l’aggiudicazione definitiva, ma è probabile che lo scontento degli esclusi si tradurrà in uno o più ricorsi ricorso al Tar. Intanto, l’attenzione della commissione è concentrata sulla verifica della coerenza tra offerte tecniche, ribassi d’asta e taglio dei tempi. Verifica imposta dal criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, preferito a quello del massimo ribasso. Lo sconto applicato da Wsr-Cavicchini è stato di circa il 14% su una base d’asta di 7,2 milioni, con un taglio sui tempi previsti di 5 mesi su 16. In attesa che la verifica sia chiusa e l’esito pacifico, la Provincia non commenta. Limitandosi a rimarcare come la commissione sia la più robusta e plurale possibile: due rappresentanti di Palazzo di Bagno, uno dell’Aipo, un altro dell’Arpa e un altro ancora del Parco del Mincio. Cinque contro un minimo di tre.