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4 giugno 2014Trasporto aereo
L'intesa Alitalia-Etihad penalizza Malpensa, la protesta di Milano
Maroni e Pisapia: «Così si danneggia tutto il sistema aeroportuale del Nord. A rischio anche posti di lavoro»di Cesare Zapperi
Nessuno, per diretta ammissione, conosce i dettagli del piano. Ma tutti, comunque, esprimono preoccupazione. Visto dalla Lombardia, l’accordo tra Alitalia e Etihad turba i sonni di politici e sindacalisti per le conseguenze che potrebbe avere sugli aeroporti di Linate e, soprattutto, Malpensa. Il timore è che la compagnia araba voglia puntare più sul Forlanini, ridimensionando lo scalo della brughiera, per il quale si ipotizza un futuro prevalentemente cargo. «Malpensa è considerato dal governo, non solo da me, uno degli hub principali del Nord - osserva il presidente della Regione Roberto Maroni - Non è una questione di campanile, è il sistema aeroportuale del Nord che verrebbe penalizzato. L’accordo con Etihad va bene ad Alitalia, ma se va a scapito di Malpensa i 2400-2500 esuberi ipotizzati potrebbero anche raddoppiare, perché tutto l’indotto subirà pesanti conseguenze». Il Governatore, in attesa di incontrare nei prossimi giorni il ministro dell Infrastrutture Maurizio Lupi per avere maggiori informazioni, minaccio di sospendere gli investimenti già programmati (30 milioni di euro) e di non tenere più fede al progetto di entrare nel capitale di Sea. «A me pare una follia ridurre la porta di accesso all’Expo. Chi pensa questo avrà l’ostilità della Regione e non solo».
Il sindaco Giuliano Pisapia è allineato e coperto: «Malpensa non può e non deve essere in alcun modo penalizzato. Lo scalo deve invece essere rilanciato e rafforzato, soprattutto in vista di Expo ma anche per il futuro da protagonista internazionale». Ma se il primo cittadino usa toni «istituzionali», il consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti fa ricorso a twitter («Nell’anno dell’Expo in Lombardia si vuol chiudere Malpensa? #complimentiallostratega!») per manifestare analoghe preoccupazioni. E il segretario leghista Matteo Salvini è tranchant: «Sarebbe un omicidio».
Danilo Galvagni, segretario della Cisl di Milano, va sul concreto: «Il fatto che su Malpensa possa essere privilegiato il cargo rispetto al trasporto passeggeri crea dei problemi per i lavoratori impegnati nell’handling». Ma il discorso si allarga: «C’è una carenza di progettualità preoccupante. Non si può disegnare un progetto sulla scorta dei piani industriali di questa o quella azienda». «Nessuno tocchi l’attuale equilibrio tra i due scali - sottolinea a sua volta Grazia Gorla, segretario generale della Camera del Lavoro - Non serve a nessuno in questa fase alimentare ulteriori tensioni in una situazione che già vede ancora aperta una pesante trattativa relativa alle soluzioni da dare al futuro di Sea Handling».
Ma è sul fronte politico che infuria la polemica più vivace. Per il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo c’è «troppa prudenza e qualche silenzio». «Malpensa è una risorsa che va difesa e rilanciata. Il territorio non può accettare passi indietro. Mi attendo posizioni forti e inequivocabili da parte di tutti i rappresentanti istituzionali». Pronta, e allineata, la risposta del segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri: «È importante che tutte le istituzioni lombarde lavorino insieme. Dobbiamo tutti ottenere rassicurazioni perché, in caso di modifica del decreto Bersani bis, lo scalo varesino non sia penalizzato».