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10 giugno 2014Generale

Assolombarda picchia duro 'L'impresa merita infrastrutture'

Infrastrutture, in Lombardia siamo ancora indietro rispetto al resto dell’Europa: il richiamo del presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca e il numero uno di Confindustria Giorgio Squinzi. «Una tortura per i nostri imprenditori che devono battere i mercati esteri».
Lo hanno ribadito entrambi, ieri all’assemblea generale di Assolombarda, la più potente delle organizzazioni provinciali degli industriali, di fronte al sottosegretario Graziano Delrio e al governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni.
A meno di una settimana dalla convention di Univa a Malpensafiere, l’urgenza delle riforme e della modernizzazione per accrescere la competitività del sistema-Lombardia torna prepotentemente al centro della scena.
Fare sistema come territorio
Ma il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca usa toni inclusivi rispetto al resto della Regione, in cui il ruolo dell’associazione milanese viene spesso ritenuto accentratore.
La consapevolezza di dover fare sistema come territorio, e non solo come città con il suo hinterland, è uno dei punti qualificanti della relazione di Rocca.
«Milano è al centro di un’area supermetropolitana, che nel raggio di 60 chilometri connette otto milioni e mezzo di persone - spiega il patron della Techint, un colosso mondiale che ha le sue ramificazioni anche nel Varesotto, alla Pomini di Castellanza - Un’area in cui si addensa il 25% del valore aggiunto manifatturiero italiano, e il 25% dell’export totale del Paese. Un’area nella quale l’industria traina i servizi molto più che nel resto d’Italia, in cui già i due terzi dei servizi di mercato sono generati dalla manifattura. Per crescere, quest’area ha bisogno di una fitta ed efficiente rete di scambi, al suo interno e verso il resto del mondo. E di potenziare le sue infrastrutture logistiche e di trasporto».
È un tema molto sentito anche alle nostre latitudini: la parola Malpensa non viene pronunciata esplicitamente, ma è evidente che il futuro del sistema aeroportuale lombardo è decisivo.
Perché, come ricorda Rocca, «oggi, fatto pari a 100 l’indicatore di connettività internazionale di Londra, con Francoforte a 95, il sistema-Milano sta a 23,5 mentre Monaco a 45,6. Per crescere, abbiamo bisogno di una rete efficiente che colleghi le imprese e i mercati finali».
Il resto d’Europa vola
Le vicende degli aeroporti e le lentezze nel completare la rete autostradale rischiano di lasciare al palo la Lombardia. «Qui c’è il tempo che i nostri imprenditori impiegano per arrivare sui mercati»: il doppio rispetto ai bavaresi, il quadruplo rispetto agli inglesi. «Così sottoponiamo a vere torture gli imprenditori di un Paese esportatore come il nostro».
Anche per il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che ribadisce l’invito al premier Renzi a «fare le riforme» come già detto a Malpensafiere, non può mancare di sottolineare «l’inadeguata dotazione di infrastrutture» ma anche di investimenti in ricerca e innovazione. «Dobbiamo sciogliere questi colli di bottiglia - invoca Squinzi - arretriamo nei benchmark con i Paesi migliori».