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23 luglio 2014Generale

Padiglione Italia e Albero della vita: l’ultimatum dei tecnici

Expo, corsa contro il tempo. «I lavori al via entro agosto o le opere sono a rischio». Il tema più delicato e complesso è quello dell’Albero della vita
di Elisabetta Soglio
 
Corsa contro il tempo per il Padiglione Italia. Sulla base del cronoprogramma, già rivisto e già al limite, entro la fine di questo mese dovrebbero partire i lavori delle quattro palazzine che, lungo il cardo, ospiteranno fra l’altro il padiglione di Vinitaly, quello dell’Unione Europea, quello di Coldiretti. Per quanto invece riguarda gli allestimenti di Palazzo Italia e del cardo, entro i primi di settembre dovrebbe essere firmata la progettazione esecutiva e subito dopo si potrà dare il via ai lavori. Resta aperto il tema del controverso Albero della vita, che dovrebbe sorgere nel mezzo della Lake Arena: i tecnici spiegano che o si comincia entro i primi giorni di agosto oppure l’opera è davvero a rischio, anche perché la struttura deve essere montata e completata entro fine anno, per evitare il rischio di compromettere i lavori circostanti. Su tutto questo ieri a Roma gli uomini del team costruito da Raffaele Cantone, per vigilare sulla regolarità e la trasparenza delle procedure di Expo, hanno incontrato i tecnici del Padiglione Italia. Un incontro più sereno di quello, burrascoso, di otto giorni prima quando i finanzieri avevano chiesto chiarimenti su diversi fascicoli aperti e non erano rimasti soddisfatti delle risposte ricevute.
Il cardo
Per quanto riguarda il cardo, nel giro di due giorni verrà mandata la richiesta, documentata e articolata, per procedere con un affidamento diretto dei lavori (il cui valore è stimato in 9,5 milioni di euro) all’impresa Italiana Costruzioni, che sta già realizzando Palazzo Italia. L’alternativa sarebbe di andare in gara e aggiudicare con tempi molti ristretti (entro il 18 agosto), sapendo da ora che si perderebbero almeno 20 giorni preziosi. Per gli allestimenti invece verrà indetta a giorni una gara al massimo ribasso, su una base di 8 milioni di euro: qui si parla in particolare della mostra interna a Palazzo Italia (caratterizzata soprattutto da schermi multimediali) e delle parti di competenza nelle palazzine del cardo. Il tema più delicato e complesso è quello dell’Albero della vita destinato a diventare, con i suoi 35 metri di altezza, simbolo di Expo. Gli uomini di Cantone hanno scritto nei giorni scorsi ai vertici del Padiglione Italia e di Expo per avere una serie di chiarimenti in particolare sul ruolo di Marco Balich, l’ideatore del concept di Palazzo Italia e dell’albero in particolare. Dal poco che si è capito ufficialmente, la società di Balich aveva elaborato il concept dell’Albero della vita insieme allo studio di design milanese Gioforma (che sul proprio sito racconta con un video il progetto del Padiglione, il viaggio da Palazzo Italia al cardo fino, appunto, all’Albero della vita, «una meraviglia tecnologica... uno show di suoni, luci e musica») e ad una società belga specializzata di illuminotecnica. Sempre la società di Balich aveva cercato uno sponsor che sostenesse questo intervento e Coldiretti aveva sposato l’idea mettendo a disposizione 2 milioni di euro.
La procedura
A questo punto, andrebbero messi a gara il progetto esecutivo e i lavori: il gruppo che ha lavorato fin qui tornerebbe in scena durante i sei mesi dell’evento per occuparsi della gestione dell’Albero e degli eventi collegati. La procedura, però, non avrebbe convinto gli uomini di Cantone, dal momento che non c’è stato un affidamento diretto dell’incarico a Balich e agli altri soggetti coinvolti; né si capisce per quale motivo Coldiretti abbia fatto da “sponsor” senza passare da Expo. In attesa di chiarimenti, ieri sono arrivati a Milano 50 delegati di alcuni dei Paesi che saranno presenti all’Expo: dopo la cena di gala, oggi visiteranno il cantiere per verificare l’avanzamento dei lavori. E per fare una relazione su lavori e tempi ieri il commissario unico Giuseppe Sala e il ministro Maurizio Martina sono stati ricevuti al Quirinale, come già accaduto in passato, dal segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra.