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23 luglio 2014Trasporto aereo
Italia deferita alla Giustizia UE per Sea Handling
La Commissione Europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia dell'Unione sugli aiuti di Stato concessi alla società milanese di movimentazione aeroportuale. E ora rischiamo forti sanzioni. Aperta un'inchiesta anche su Airport Handling.
Il 19 dicembre 2012, la Commissione Europea chiuse l'indagine sul finanziamento di circa 360 milioni di euro erogato dalla società municipale Sea alla controllata Sea Handling. Il verdetto fu che tale apporto di capitale costituisce un aiuto di Stato e che quindi deve essere restituito. Nel 2013, l'Italia presentò ricorso al Tribunale UE, ma nel luglio dello stesso anno esso venne respinto. Non restava, dunque, che attivare la restituzione dei finanziamenti, cosa che non è avvenuta. Anzi, si è cercato di evitare l'esborso costituendo una nuova società, denominata Airport Handling, che è stata posta anch'essa sotto indagine il 9 luglio scorso. Perciò, dopo un anno e mezzo d'inadempienza, la Commissione Europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia UE
La Commissione spiega che "Dall'indagine è emerso che i ripetuti apporti di capitale non sono stati effettuati a condizioni di mercato. Nessun investitore privato, operante alle condizioni di mercato, avrebbe accettato di concedere questo capitale all'impresa. Gli apporti di capitale hanno fornito a Sea Handling un vantaggio indebito rispetto alla concorrenza, oltre a violare le norme UE in materia di aiuti di Stato per le imprese in difficoltà finanziaria".
Ma non è finita qua. Il 9 luglio 2014, la Commissione ha avviato un'indagine approfondita per valutare se un apporto di capitale pari a 25 milioni di euro effettuato da Sea a favore della sua nuova controllata incaricata della gestione dei servizi a terra, Airport Handling, fosse compatibile con le norme UE in materia di aiuti di Stato. Secondo il parere preliminare espresso dalla Commissione, la finalità e il risultato della costituzione della nuova società sono in realtà quelli di evitare la restituzione dell'aiuto di Stato incompatibile concesso a Sea Handling, di cui Airport Handling può essere considerata il successore economico. Rischiamo, quindi, una seconda condanna.