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1 ottobre 2014Trasporto aereo

Lupi firma il decreto Linate. Si' ai voli verso tutta Europa

Il decreto Linate sarà firmato «entro stasera», cioè martedì 1 ottobre. Lo ha annunciato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, in una conferenza stampa. Il provvedimento, che «non è a tempo», ha spiegato il ministro, prevede la possibilità per le compagnie aeree che operano sullo scalo - fermo restando il numero dei voli che rimarrà invariato - di collegare il Forlanini anche con aeroporti di città europee che non siano capitali. «Non è la liberalizzazione di Linate - ha spiegato Lupi -. Modificheremo il decreto Bersani in funzione di Expo e della modifica del mercato razionalizzando l’offerta. Rimarrà un tetto massimo di 18 movimenti orari, il vincolo del collegamento point to point e della tipologia di aerei che potranno atterrare. Non potranno atterrare a Linate voli extra Ue. Quindi non c’è una liberalizzazione dei movimenti, ma si modifica solo, all’interno di questo contesto, il vincolo che prevede che possano atterrare aerei solo da capitali europee. D’ora in avanti potranno atterrare anche aerei provenienti anche da città non capitali».
«Malpensa scalo strategico»
«Milano Malpensa sarà l’aeroporto strategico per il Nord-Ovest», ha poi dichiarato Lupi, riferendosi al piano nazionale degli aeroporti, approvato martedì. Nel piano sono stati individuati, per l’Italia, dieci bacini di traffico divisi per macro aree. All’interno di questi, 37 sono stati definiti aeroporti di interesse nazionale e 11 di interesse strategico. Il ministro ha aggiunto che il piano nazionale prevede l’arrivo dei treni ad alta velocità negli aeroporti di Fiumicino, Malpensa e Venezia. Nell’attesa, «entro la fine dell’anno, vorremmo concordare frequenze e collegamenti per permettere il collegamento tra la stazione di Garibaldi, dove confluiscono tutti i passanti, le metropolitane e l’alta velocità, e Malpensa. Sarebbe un modo per collegare in modo più rapido la città con l’aeroporto».
Duecentomila passeggeri in meno
Lupi prevede che nel 2015 l’aeroporto di Malpensa potrebbe perdere 200mila passeggeri che volano con Alitalia, passando da 1,2 milioni nel 2014 a un milione. «Il totale dei passeggeri che viaggeranno con Alitalia dagli scali di Malpensa e Linate nel 2015 sarà di 7,5 milioni rispetto ai 6,4 milioni del 2014», ha aggiunto Lupi, spiegano che «un milione riguarderà Malpensa e 6,5 milioni Linate». Nel 2016, però, lo scalo varesino, che punterà sempre si più sui voli internazionali e intercontinentali, dovrebbe registrare di nuovo «1,2 milioni di passeggeri».
Le preoccupazioni
Lupi ha inoltre precisato che il decreto Linate non sarà a tempo, come richiesto dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia e dal presidente della Regione Roberto Maroni, che volevano l’operatività del decreto solo per il periodo legato ad Expo 2015. «Le preoccupazioni di Maroni e Pisapia sono condivisibili, ma le compagnie non fanno investimenti se i piani durano solo due anni. Ho comunque assicurato loro che insedieremo un tavolo tecnico permanente composto dal Ministero, dal Comune e dalla Regione, in modo che ogni sei mesi si possano verificare gli effetti del decreto», ha detto Lupi.
Il presidente Sea
«Prendo atto dei contenuti del Decreto annunciato oggi dal Ministro Lupi, ma esprimo il mio rammarico per l’assenza della prevista clausola di temporaneità», afferma in una nota il presidente della Sea Pietro Modiano. «Malpensa è lo scalo internazionale più importante del Nord Italia e il Piano Nazionale degli Aeroporti ne ha riconosciuto la centralità. Ma restano le preoccupazioni che ho più volte ribadito. Malpensa - continua Modiano - non si rafforza certo mettendo voli europei a Linate e trasferendo passeggeri, attraverso Linate, verso hub stranieri concorrenti di Malpensa. Il tavolo di monitoraggio istituzionale proposto dal Ministro avrà il compito di mettere in luce e prevenire le criticità che potremmo avere nell’applicazione del Decreto. Ma adesso chiedo un forte impegno del Governo per assicurare la piena libertà di accesso a Malpensa dei vettori internazionali attraverso la concessione e il mantenimento dei diritti di libertà, tanto più in vista di Expo».
Comi: rischio chiusura per Malpensa
«Il ministro Lupi è venuto a Milano per gettare la maschera. Il suo tour, programmato per rassicurare, ha confermato tutti i timori per il declassamento e il rischio chiusura di Malpensa: timori che a questo punto diventano un allarme rosso, una vera pugnalata per tutta l’economia lombarda, e in particolare per l’Alto milanese», afferma in una nota Lara Comi, eurodeputato di Forza Italia e vicecapogruppo del Ppe. «Con la firma del “decreto Linate” si condanna a morte sicura Malpensa, e si chiudono le prospettive di futuro per centinaia di imprese e migliaia di lavoratori. Il “tavolo tecnico” che farà il “monitoraggio” sugli effetti del decreto sfiora il ridicolo: si getta una bomba e poi si fa una commissione per misurare l’altezza delle macerie - prosegue -. Ho una domanda da fare a Lupi: perché non liberalizzare le rotte anche a Malpensa e monitorarne l’andamento prima di decidere? In realtà non vi sarà nulla da monitorare, se non l’agonia di Malpensa, e nulla da certificare se non le centinaia di posti di lavoro perduti. Scenderò in piazza insieme ai lavoratori e ai sindacati contro il voltafaccia di Lupi a Milano e alla Lombardia. Faremo una grande iniziativa di mobilitazione che coinvolgerà anche quegli elettori che Lupi aveva cercato al momento del voto e che oggi ha tradito firmando il decreto che condanna Malpensa e Milano».
Pisapia
«Il mio obiettivo è sempre stato, e continuerà ad essere, quello di promuovere uno sviluppo congiunto ed equilibrato sia di Linate che di Malpensa perché entrambi gli aeroporti sono indispensabili alla crescita economica, sociale e culturale del territorio. Prendo atto delle motivazioni che hanno portato a non inserire il limite temporale», afferma il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. «Considero invece positivamente l’accoglimento dell’idea di creare un Osservatorio permanente sulle conseguenze del Decreto». Pisapia apprezza anche la decisione del governo di considerare Malpensa come «scalo strategico» per il Nord del Paese.