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31 ottobre 2014Generale
Expo, sei mesi al via: il giro del mondo in 50 padiglioni
Quasi tutti hanno in corso o concluse le fondazioni, un gruppo di 19 nazioni è già alle strutture esterne. Sala: «Siamo all’80 per cento dell’infrastrutturazione»
di Elisabetta Soglio
Materiali che rispettano l’ambiente, strutture facilmente smontabili e riutilizzabili altrove, immagini che richiamano all’identità dei singoli Paesi e popoli. A sei mesi dall’apertura dell’Expo dedicato al tema della nutrizione, che comincerà il 1° maggio 2015, i padiglioni prendono forma. Pochissimi sono ancora da avviare (due cominceranno gli scavi entro il 10 novembre), quasi tutti hanno in corso o concluse le fondazioni, un gruppo di 19 nazioni è già alle strutture esterne. L’Expo 2015 si è già garantito il record di padiglioni self built, ovvero di quelli che i Paesi si costruiscono in toto: erano stati 42 a Shangai e da noi saranno fra 52 e 54 (alcune trattative sono ancora in corso).
«Siamo all’80 per cento dell’infrastrutturazione, quindi bene», ha ribadito giovedì il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, commentando lo stato di avanzamento lavori. Quanto ai Paesi partecipanti, oltre a quelli che hanno il proprio spazio lungo il decumano, altri sono presenti nei cluster, dove più nazioni si raggruppano intorno allo stesso prodotto o allo stesso ambiente naturale. Come si è più volte detto, l’Expo di Milano sarà un giro intorno alle colture e alle culture del mondo. Nella nostra fotogallery, i progetti dei padiglioni finora pervenuti alla società, tra cui alcuni inediti, e per ciascuno alcuni aspetti del concept e lo stato di avanzamento dei lavori.