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10 novembre 2014Generale
Venezia portera' acqua all'Expo e diventera' Fiera alleata con Verona
GIÀ PRONTO IL PROGRAMMA DEGLI EVENTI CHE SI TERRANNO IN CONCOMITANZA CON LA KERMESSE MILANESE. AVVIATI I LAVORI DEL PADIGLIONE: LO STA REALIZZANDO CONDOTTE, CHE POI LO AFFITTERÀ PER DODICI ANNI ALLA SOCIETÀ DI GESTIONE
Enrico Miele
Venezia D a ex porto industriale a quartiere fieristico d’avanguardia. La riqualificazione di Marghera passa (anche) per l’Expo. Sfruttando il traino dell’esposizione milanese, infatti, a Venezia stanno costruendo un padiglione hi-tech che ospiterà nel 2015 un salone collaterale dedicato all’acqua. Calato il sipario sull’Expo, dal prossimo autunno il capoluogo veneto si ritroverà con una struttura fieristica nuova di zecca, frutto di un investimento da 30 milioni di euro. L’obiettivo è inserire la città, già capitale italiana del turismo, tra i centri espositivi del Paese. E senza la classica “guerra” tra vicini, visto che nell’operazione rientra anche Veronafiere. A mettere in piedi l’iniziativa è Expo Venice Spa, guidata da Giuseppe Mattiazzo, 51 anni, manager da tempo attivo nell’organizzazione di eventi legati alla città lagunare. Dentro la società, costruita proprio con questo scopo, oltre ai cugini veronesi e a decine di privati – dal Consorzio Nautico Veneziano al gruppo Green Power – sono entrati la finanziaria regionale Veneto Sviluppo e le associazioni industriali e artigiane. Dopo una fase di studio, Expo Venice ha dato il via al progetto del padiglione da 14mila metri quadri, realizzato da Condotte Immobiliare (l’altezza della struttura, pronta a fine anno, arriva a 20 metri). Qui dentro l’anno prossimo, da maggio a ottobre, «si terrà “Aquae 2015” in collaborazione con l’Expo.
Una kermesse dedicata all’acqua che occuperà, a ridosso del Vega, il Parco scientifico di Marghera, un’area espositiva di 50mila metri quadri». A cavallo tra scienza, benessere e commercio, il cuore dell’evento saranno le risorse idriche: dal loro rapporto con l’industria alimentare a quello con l’ambiente, passando per sistemi di bonifica, recupero aree inquinate ed energie pulite. Alla rassegna, accompagnata da centinaia di eventi esterni lungo i canali (incluso un festival della birra) sono previste oltre 500 aziende espositrici, il 20% estere, e circa 800mila visitatori. Tra le sezioni “pop” anche boutique del gusto e aree sulle tradizioni culinarie mondiali legate al pesce (dal sushi alla frittura mediterranea). Le collaborazioni sono prestigiose, dall’Unesco, che a Venezia presenterà il suo rapporto mondiale sull’oro blu, alla Fondazione Veronesi, che ogni settimana terrà un convegno diverso sul legame tra acqua e salute. Ma è solo il primo passo. Terminato il semestre dell’Expo, la struttura – primo nucleo del quartiere espositivo veneziano – sarà pronta per ospitare altri eventi. «Questo padiglione non è come le altre infrastrutture dell’Expo che verranno smantellate – continua Mattiazzo – ma fa parte del progetto fieristico di Venezia, che finora non ha mai avuto un’area espositiva». Completata l’opera, Expo Venice la prenderà in affitto per 12 anni da Condotte. Questo permetterà di accelerare la riqualificazione dell’ex porto industriale e di «valorizzare una serie di asset come il vicino parco scientifico, creando un polo legato alle tecnologie idriche ». Visto il programma, l’asticella del fatturato per il 2015 è fissata a 22 milioni di euro «ma contiamo di restare sugli stessi livelli anche nei prossimi anni». Il business fin dall’inizio avrà due dimensioni: le fiere dentro il padiglione e gli eventi tra i canali della Laguna (come accade a Milano con il “fuori salone” del mobile). Il capoluogo veneto, conclude l’ad, è «l’icona mondiale dell’acqua, qui abbiamo competenze e tecnologie. Quel padiglione – promette – sarà un volano per lo sviluppo del nostro distretto produttivo». Qui a lato, un rendering che illustra l’aspetto finale del padiglione di Aquae 2015 che la società Condotte sta realizzando a Marghera Qui sopra, l’ad di Expo Venice Spa, Giuseppe Mattiazzo