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14 gennaio 2015Trasporto stradale

Expo di Milano: oggi vertice per l'accessibilita' al sito

Mentre la costruzione dei padiglioni procede, l'accessibilità al sito espositivo durante il semestre dell'Expo di Milano sta diventando il vero nodo. Il primo di maggio l'evento aprirà i battenti e ora si cerca di correre ai ripari su due infrastrutture fondamentali quanto problematiche: la Rho-Monza, di cui verrà realizzata una piccola porzione di 2 chilometri per evitare il collo di bottiglia nell'area di Paderno-Dugnano, e la Zara-Expo, rallentanta prima dalle bonifiche e poi dall'interdittiva antimafia nei confronti di un'azienda costruttrice, adesso peraltro in via di fallimento.
 
Entrambe le opere sembravano irrinunciabili, al fine di permettere l'accesso al sito di Expo sia da Est (con la Rho-Monza) che da Ovest (con la Zara-Expo), evitando ingorghi dentro la città di Milano. Ma ancora oggi ci sono vari problemi da risolvere.
 
La Rho-Monza 
L'intero progetto di ampliamento della Rho-Monza ha subito troppi rallentamenti per essere interamente realizzato. A maggio 2015 sarà pronto il terzo lotto, nell'area di Baranzate, costruito da Autostrade per l'Italia. La riqualificazione del secondo lotto, a carico della società Serravalle, è invece ormai rimandata a dopo l'Expo. C'è poi il terzo lotto, di cui è responsabile sempre la Serravalle, definito “stralcio Expo” da oltre un anno, quando già cominciava ad essere prevedibile che il lavoro andava ridotto e circoscritto ad una porzione più fattibile per il 2015. Si tratta di 2 chilometri di strada nell'area di Paderno Dugnano, ritenuti fondamentali per evitare gli ingorghi della A4 dentro la città di Milano. Il progetto definitivo prevederebbe due corsie per senso di marcia, con un ponte al di sopra della strada Milano-Meda (ancora oggi avversato dai comitati cittadini locali). Ma neppure questo stralcio potrà essere pronto per intero.
 
Si sta dunque lavorando allo “stralcio bis”, lo stralcio dello stralcio sostanzialmente. Ovvero: due corsie in una sola carreggiata, da Est verso Ovest, per collegare la Tangenziale Nord all'attuale Rho-Monza. In più, la riqualificazione di un viadotto già esistente che passa sopra la Milano-Meda, con due corsie. Questo servirebbe a garantire l'accesso al sito espositivo, ritenuto più critico rispetto all'uscita. Secondo i tecnici di Serravalle questo obiettivo sarà raggiungibile entro fine marzo. Il costo è di circa 40 milioni, considerando opere e espropri e altri oneri. Il progetto originale completo costerebbe invece 200 milioni, ma se ne riparlerà non prima del 2016.
 
La Zara-Expo 
Oggi ci sarà un vertice tra rappresentanti del Comune di Milano (stazione appaltante della strada, tramite la controllata Metropolitana milanese) e i tecnici del progetto. 
Due le questioni da risolvere, per quanto riguarda il tratto B1, che dovrebbe permettere la connessione col sito espositivo per i viaggiatori in arrivo dalle autostrade, dalla Tangenziale Ovest e dalla strada Molino-Dorino. Prima di tutto come sostituire l'azienda Agrideco, che dopo essere stata interdetta dalla prefettura di Milano per rischio di connessioni con la 'ndrangheta, è finita pure in concordato preventivo, ritirandosi dai cantieri.
 
Altre aziende hanno avuto problemi simili, o di interdizione o di indagine per corruzione, ma nei casi di opere urgenti si è scelto la strada del commissariamento, per conciliare il rispetto dei tempi con la legalità. In questo caso, con un fallimento in atto, non è neppure possibile far arrivare un commissario, ma si dovrà trovare un'impresa che prenda il posto di quella uscente, anche perché l'Ati, composta adesso da due sole aziende e guidata dalla Salc (gruppo Salini), non ha i requisiti per proseguire i lavori senza una terza impresa. Si dovrà fare in fretta. Inoltre si dovrà valutare se l'aumento della falda, negli ultimi giorni, costituisce un problema, anche se i tecnici sembrano su questo punto abbastanza tranquilli.