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16 gennaio 2015Generale
Albergo diffuso: con 60 case Treviglio si prepara all'Expo
Un collegamento privilegiato con l’Expo ma pochi posti letto per poter accogliere i turisti. È il rebus in cui è stretta Treviglio che, come capolinea del passante ferroviario, offre la possibilità di raggiungere in poco più di un’ora l’Esposizione mondiale che aprirà i battenti a maggio. La linea ferroviaria di cui dispone, quasi una metropolitana, con un treno ogni mezz’ora fa della città della Bassa il punto di partenza ideale per raggiungere i padiglioni (serviti dalla stazione della fiera di Pero) senza più incombenze di traffico e parcheggio. Dall’altro lato però c’è la mancanza di alberghi della città che rendono difficile soggiornarvi dopo che la crisi economica ha portato a diverse chiusure nel settore. Un rebus che potrebbe essere risolto con la formula dell’albergo diffuso, l’affitto di appartamenti e camere da parte di privati. È la carta che gioca l’associazione Pianura da scoprire in collaborazione con l’Istituto tecnico professionale Zenale e Butinone e Pro loco.
«La carenza di capacità ricettiva — chiarisce Bruno Brambilla, presidente di Pianura da scoprire — rischia di vanificare le numerose iniziative volte a intercettare anche solo una piccola parte dei milioni di visitatori e turisti che parteciperanno all’Expo, pregiudicando, di conseguenza, anche la possibilità di future ricadute positive per l’economia del territorio. L’ospitalità familiare occasionale che è alla base della formula “albergo diffuso” può invece essere una valida alternativa». Per questo l’associazione ha organizzato un seminario in collaborazione con l’Università di Bergamo da cui è partita un’indagine per vedere se il territorio era sensibile a quest’opportunità.
Della rilevazione sul campo si è occupato l’istituto Zenale e Butinone che nel 2010 aveva già collaborato alla stesura di un progetto per un albergo diffuso in Valsugana. Gli studenti dell’indirizzo turistico hanno contattato proprietari di casa, agenzie immobiliari e i pochi bed & breakfast del territorio. Il responso è stato superiore alle aspettative con più di 60 appartamenti messi a disposizione. «Adesso — racconta l’insegnante Pinuccia Barazzetti — assistiti da un adulto visiteranno le stanze e gli appartamenti per classificarle attribuendo loro le “stelle” come per gli hotel. L’obiettivo è costruire un database». Database che poi sarà affidato alla Pro loco che farà da interfaccia tra domanda e offerta. «L’ospitalità diffusa è un’idea suggestiva — spiega il presidente dell’associazione Giorgio Zordan — , bisogna vedere come gestirla risolvendo i piccoli problemi organizzativi. Alla base serve una buona collaborazione con il privato che mette a disposizione casa».
La data di presentazione c’è già ed è l’8 marzo in un convegno al Teatro nuovo di Treviglio. «Il lavoro — precisa Bruno Brambilla — non si esaurisce con quest’evento che piuttosto sarà un banco di prova. L’obiettivo è promuovere il turismo in pianura puntando su percorsi ciclopedonali nei parchi e nelle aree verdi e valorizzando i beni artistici e i prodotti tipici. L’auspicio è che l’ospitalità diffusa rimanga poi come parte integrante del progetto».
di Pietro Tosca
di Pietro Tosca