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26 gennaio 2015Generale

La banda ultralarga in Lombardia tra incentivi e rafforzamento delle infrastrutture

Trentadue comuni coperti dalla banda ultralarga che diventeranno 129 entro il 2016, nel pieno rispetto delle indicazioni dell'Agenda digitale europea. E' questa la situazione in Lombardia, secondo quanto racconta all'Adnkronos l'assessore alle attività produttive, ricerca e innovazione della Regione, Mario Melazzini: "Il nostro obiettivo è di estendere il servizio a banda ultra larga, sia a 100 Mbps e a 30 Mbps, attraverso azioni di rafforzamento delle infrastrutture digitali del territorio, valorizzando i benefici delle nuove tecnologie TLC e incentivando lo sviluppo delle reti a banda ultralarga, con particolare riferimento alle aree industriali e alle aree urbane".
 
Per quanto riguarda i fondi comunitari, continua Melazzini, "quelli previsti nella nuova programmazione ammontano a 48 milioni di euro per il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 e a 20 milioni di euro per il Programma Operativo Regionale POR 2014-2020. I primi sono destinati all'estensione del servizio a 30Mbps in aree marginali, i secondi destinati all'estensione del servizio a 100Mbps in aree prioritariamente industriali. E' allo studio - afferma l'assessore - la definizione delle aree industriali e dei criteri di scelta".
 
Altre iniziative regionali, attualmente in corso, "prevedono una sperimentazione di servizi a banda ultralarga nelle città di Monza e Varese e l'infrastrutturazione in architettura FTTO (Fiber To The Office) nell'area industriale del comune di Concorezzo, per un valore complessivo di 4 milioni di euro.
 
La prima iniziativa prevede sia la realizzazione di una rete in fibra ottica (passiva) in architettura Fiber To The Home per il collegamento ad alta velocità di più di 1000 unità immobiliari, tra cui alcuni punti strategici come ospedali, farmacie e scuole, sia l'attivazione di servizi innovativi a valore aggiunto - spiega Melazzini - per imprese e cittadini nell'ambito sanitario, dell'informazione, dell'intrattenimento e della sicurezza".
La finalità della sperimentazione di Monza e Varese, spiega l'assessore, sta non solo "nella misura dell'appeal dei servizi con incentivo agli operatori allo sviluppo di applicazioni nuove, ma anche nella misura degli effetti della digitalizzazione sia in termini di riduzione dei costi sia in termini di miglioramento della qualità della vita".
 
L'iniziativa di Concorezzo, invece, "prevede l'infrastrutturazione di una rete FTTO in un'area industriale nella quale, preventivamente, era stata stimolata l'aggregazione della domanda. Gli utenti aderenti all'iniziativa si impegnano a sottoscrivere un contratto con l'operatore - spiega Melazzini - che si aggiudicherà la gara per la posa della rete".
 
I progetti di cui parla l'assessore si inseriscono nelle iniziative di valorizzazione del territorio in vista, anche, dell'apertura a maggio di Expo 2015 di Milano. "L'obiettivo - spiega - è innanzitutto creare un’infrastruttura in fibra ottica abilitante e costruire una piattaforma che sia in grado di veicolare una serie di servizi innovativi per supportare, favorire, arricchire e semplificare la relazione tra cittadini, scuole, sanità ed amministrazioni con particolare riferimento agli aspetti legati alla cultura, conoscenza, intrattenimento, informazione ed interazione, tutti temi tra loro interconnessi e collegati - prosegue - con il tema principale dell’esposizione universale che si terrà a Milano".
 
Quindi, precisa, "non è stato necessario attuare un particolare progetto specifico per l'area Expo per la banda ultra larga. L'area sarà resa accessibile dal punto di vista infrastrutturale a servizi a banda ultra larga, garantendo agli operatori visibilità e a tutti i visitatori una connettività ultra veloce". L'area è già interconnessa alle reti geografiche in fibra ottica. L'operatore che si è aggiudicato il relativo lotto, , dice Melazzini, "provvederà all'implementazione della rete d'accesso attraverso l'installazione degli apparati radianti specifici".
 
La crisi economica, però, pesa come un macigno sugli investimenti delle imprese. "La situazione attuale ha spinto e spinge il comparto industriale a trascurare l'aspetto legato all'innovazione tecnologica, che rappresenta certamente un fattore determinante per essere competitivi con il resto d’Europa", dice Melazzini che aggiunge: "Le aziende faticano a reperire dai loro bilanci le risorse necessarie all’ICT ed è da qui che nasce l’esigenza e la necessità di un intervento pubblico. La Regione Lombardia, attraverso l’utilizzo dei fondi europei, interviene fortemente in questo senso, offrendo un concreto supporto al rilancio del sistema produttivo lombardo".
Tra il 2007 e il 2013, la Regione ha così investito 300 milioni di euro del Fondo europeo di sviluppo regionale, in favore dell’innovazione e dell’economia della conoscenza, che hanno permesso di finanziare oltre 1300 progetti di ricerca e innovazione. "Tra il 2014 e il 2020 l’impegno in questa direzione si intensificherà ulteriormente", garantisce l'assessore. "Le risorse destinate al settore della ricerca e alla competitività delle imprese lombarde nel periodo 2014-2020 saranno più consistenti rispetto al passato, anche al fine di migliorare il posizionamento nei ranking comunitari della percentuale di spesa investita dai soggetti lombardi in materia di ricerca e innovazione".
 
"A fronte di una dotazione complessiva di circa un miliardo di euro del Piano operativo regionale e del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020, oltre 640 milioni di euro saranno destinati al sostegno della ricerca, dell’innovazione e della competitività del sistema economico lombardo. Con la nuova Programmazione comunitaria - spiega l'assessore - la Regione si impegna da oggi al 2020 ad attivare sul territorio 1 miliardo di euro di investimenti a favore della Ricerca e dell’Innovazione attraverso l’avvio e l’attuazione, con il supporto di Finlombarda S.p.A., di un nuovo Piano di azione per potenziare la R&I in Lombardia denominato 'InnovaLombardia'", conclude Melazzini.