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14 novembre 2014Generale
Infrastrutture: presentato il rapporto 2014 sui tempi di realizzazione e di spesa
Nelle opere pubbliche, i tempi per passare da una fase procedurale alla successiva incidono per il 42% della durata complessiva per realizzarle, in particolare 2 anni rispetto ai 4,5 totali. E' il dato che emerge con più chiarezza dal Rapporto 2014 "I tempi di attuazione e di spesa delle opere pubbliche", presentato ieri a Roma nella sala monumentale della presidenza del Consiglio dei Ministri. Il documento, realizzato dall’Unità di verifica degli investimenti pubblici (Uver) del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (Dps), analizza i tempi di realizzazione di oltre 35.000 opere pubbliche per un valore complessivo di circa 100 miliardi di euro.
I dati utilizzati sono relativi alle opere realizzate con i fondi strutturali 2007-2013 e quelle finanziate dal 1999 dalla politica di coesione nazionale. Negli ultimi tre anni i tempi per attuarle sono aumentati, passando da 4,4 a 4,5 anni. Gli incrementi crescono all'aumento del costo complessivo delle opere: per gli interventi d'importo superiore ai 100 milioni di euro, i tempi di realizzazione sono passati da 11,1 a 14,6 anni. Per quelli d'importo tra i 50 e i 100 milioni sono necessari in media 11,6 anni, mentre le opere d'importo inferiore ai 100 mila euro vengono completate mediamente in 2,9 anni.Anche nei tempi di attuazione delle opere divise per settore, emergono differenze: si va dai 3,7 anni per gli interventi nell'edilizia ai 5,2 anni per le strade e la viabilità, dai 5,4 anni delle risorse idriche ai 6,8 anni per le opere ferroviarie e aeroportuali.
Tra le regioni più veloci ci sono l’Emilia-Romagna, il Trentino Alto Adige, la Lombardia e il Piemonte, tra quelle più lente la Sicilia e la Basilicata. Tra i fattori che influenzano i ritardi, ci sono le carenze nelle progettazioni iniziali che troppo spesso non rispettano gli standard previsti dalle normative. Inoltre, alla chiusura dei cantieri rimane ancora spendere poco meno del 30% del costo totale dell'opera, una percentuale in cui è spesso incluso il sodo finale da versare alle ditte realizzatrici.
"I tempi morti sono nelle fasi di passaggio, per questo la semplificazione è la chiave di tutto - ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio - Fare un codice degli appalti semplificato è l’impegno che il governo ha preso per arrivare a risultati migliori. Dobbiamo allinearci alle normative europee ed eliminare tutte le regolamentazioni aggiuntive che complicano e rendono più lenta la realizzazione delle opere. Poi tutte le pubbliche amministrazioni devono applicarsi ed essere in grado di avere dei buoni progetti".
Secondo il rapporto, per ridurre i tempi di realizzazione delle opere, occorre attuare le norme già introdotte per accelerare le progettazioni, affidarsi a enti che già dispongano di adeguate risorse professionali e rafforzare i sistemi di monitoraggio, accompagnamento e controllo per ridurre le situazioni di inerzia amministrativa.