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30 gennaio 2015Generale

Monza continua a sostenere il prolungamento della MM5. Inserire progetto nel PTR

Il Comune di Monza lavora per potenziare il trasporto pubblico, puntando anche sulla creazione delle condizioni indispensabili affinché il prolungamento della M5 da Bignami fino alla Villa Reale possa trasformarsi da progetto a realizzazione concreta. Deve essere innanzitutto ricordato come fin dal 2007 il Piano di Governo del Territorio vigente si esprima chiaramente al riguardo, indicando nel Piano dei Servizi una ipotesi di tracciato della M5 in territorio monzese: stazione Bettola, via Borgazzi, via Calatafimi, viale Europa, via Monte Cervino, viale Lombardia, piazzale Virgilio, viale Elvezia, via Pergolesi, viale Brianza, Villa Reale. Questo tracciato costituisce una seconda dorsale forte che serve la zona Ovest della città e che serve poli di attrazione e generazione di spostamenti che si aggiungono alla dorsale ferroviaria esistente.
 
L’amministrazione guidata dal sindaco Scanagatti ha fino ad oggi compiuto il passo indispensabile, chiedendo nell’ottobre del 2013 a Regione Lombardia di reinserire il progetto nel PTR, il Piano Territoriale Regionale. All’interno di questa richiesta risulta preliminare e propedeutico il prolungamento da Bignami a Bettola della M5 e l’interconnessione con la M1.
 
E’ formalmente questo il passaggio fondamentale che va compiuto per proseguire l’iter. Anche perché Monza, pur essendo il terzo comune della Lombardia, non ha certo la capacità finanziaria per sostenere autonomamente un progetto il cui costo si avvicina al miliardo di euro, considerando l’intero tracciato da Bettola fino alla Villa Reale. Un progetto che deve inoltre necessariamente fare i conti con le decisioni già assunte dal Comune di Milano che riguardano lo sviluppo della rete metropolitana sul proprio territorio mediante l’impiego di risorse finanziarie prevalentemente proprie (prolungamento della linea M5 verso San Siro e avvio lavori M4 da Lorenteggio a Linate). L’amministrazione milanese riesce a sostenere queste opere grazie anche alla propria grande capacità di indebitamento.
Non avendo Monza analoga capacità, ha bisogno di una partnership forte e soprattutto di un sostegno finanziario che non può che giungere da governo e regione, dai fondi europei e dai privati. Ma per poter procedere in questa direzione è necessario che almeno l’istituzione regionale collochi l’opera tra le sue priorità territoriali e di mobilità pubblica. A suo tempo il Comune di Monza, per sostenere la richiesta che come detto è contenuta anche nelle previsioni urbanistiche, ha commissionato due studi che hanno confermato l’esistenza di una domanda di mobilità in grado di giustificare investimento e di prevederne la redditività.
 
Ma è bene precisare che si tratta di studi di fattibilità, non di progetti, per arrivare ai quali è invece necessario ancora un duro lavoro, amministrativo e politico. Lavoro che l’amministrazione Scanagatti si è comunque impegnata a proseguire, perché è consapevole dell’importanza di un’infrastruttura che potrà sicuramente dare un grande contributo alle esigenze di migliaia di pendolari che ogni giorno lavorativo si recano a Milano e di altrettanti cittadini interessati a visitare le attrattività di Monza, a cominciare dalla Villa Reale e dal Parco.