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10 giugno 2015Trasporto marittimo e fluviale

Il verdetto dei tecnici sui Navigli: Dalla riapertura benefici per 800 milioni

 Turismo, qualità urbana, valore delle attività commerciali: gli esiti dello studio di fattibilità del progetto del Comune. L'assessore Rozza: "Subito la verifica sui costi". Servirebbero 406 milioni di euro
Riaprire i Navigli a Milano, in gran parte 'coperti' intorno agli Anni Trenta, costerebbe 400 milioni di euro. Per l'esattezza: 406,9 milioni. Ma l'eventuale operazione comporterebbe dei benefici quantificati in circa il doppio, 800 milioni di euro, tra miglioramento della qualità urbana, aumento del valore delle attività commerciali e dell'attrattività turistica, incremento dei redditi per effetto dell'investimento. E' quanto emerge dallo studio di fattibilità, affidato dal Comune a un gruppo di lavoro coordinato dal Politecnico, mentre i cittadini potrebbero essere chiamati a esprimersi sul tema con un nuovo referendum, questa volta vincolante per l'amministrazione.
Nello studio, i cui risultati sono stati presentati oggi, è stata analizzata la fattibilità degli interventi sotto il profilo architettonico, viabilistico, trasportistico, oltre che geologico, idrogeologico e idraulico. I costi dell'opera (su cui i milanesi si sono già espressi una volta nel 2011 approvando i referendum cittadini che comprendevano un quesito proprio su questo tema) sono la somma degli interventi che porterebbero a 'scoperchiare' i tratti da Cassina dè Pomm, a nord della città, fino alla Darsena.
"Avevamo preso un impegno, l'abbiamo rispettato - ha detto il vicesindaco con delega all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris - quella di oggi è una tappa importante nel percorso verso la riapertura dei Navigli. Abbiamo iniziato introducendo una fascia di salvaguardia nel Pgt, e proseguendo poi con lo studio del territorio, al fine di verificare tutti gli aspetti, i vincoli e le problematiche. Ora abbiamo tutti gli elementi per permettere alla politica di decidere e di avviare, tra il 2016 e il 2020, la progettazione e il finanziamento dell'opera". In quest'ottica, il piano di fattibilità "ci offre una prospettiva concreta su cui avviare la nostra riflessione - ha aggiunto la collega ai Lavori pubblici, Carmela Rozza - è opportuno che da subito si verifichino le compatibilità economiche, affinché questo grande progetto possa avere un percorso realistico".