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30 novembre 2015Trasporto marittimo e fluviale

Canale di Suez: piu' opportunita' per Mediterraneo e Italia

Presentato oggi lo studio sugli impatti del raddoppio del Canale di Suez sui traffici marittimi del Mediterraneo e quelli prevedibili sui porti italiani. La ricerca è a cura di SRM (Studi e Ricerche Mezzogiorno, centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) in collaborazione con il Certet-Università Bocconi, nell'ambito dell'Osservatorio permanente sui trasporti marittimi e la logistica.
 
La presentazione all'ambasciata italiana al Cairo ha riguardato i possibili incrementi dei flussi di interscambio tra i Paesi del Mediterraneo e quelli del Golfo arabico, in considerazione anche delle recenti evoluzioni delle politiche internazionali. Si stima che i traffici che potranno trarre maggior beneficio dal nuovo canale saranno quelli delle navi portacontainer, fondamentale in quest'ottica Port Said dove sono presenti importanti progetti infrastrutturali annunciati recentemente dal governo del Cairo.
 
Con l'apertura del nuovo tratto a Suez il tempo di transito è calato da 18 ad 11 ore, si prevede che possa generare un risparmio medio di circa il 5-10% dei costi operativi totale per ciascun vettore (a seconda delle rotte e delle distanze). Per i porti italiani - che attualmente movimentano 460 tonnellate di merci in totale - il nuovo Canale rappresenta un'opportunità importante.
 
Secondo Massimo Deandreis, direttore della ricerca "Il Mediterraneo guadagnerà una nuova centralità perché il punto chiave non è tanto l'aumento dei traffici verso la aree del Golfo o quelle limitrofe alla zona del Mediterraneo: la rotta che parte dall'Asia e ha come destinazione la costa orientale degli Stati uniti sposterà potenzialmente una parte del suo traffico verso il Mediterraneo, che diventerà un'area e una rotta di passaggio".
 
"Saranno pochissime le navi che partono piene da Shanghai e si svuoteranno completamente a New York. Le tappe intermedie nel Mediterraneo diventeranno in questo modo tappe di sbarco, di carico, di lavorazione e di manutenzione e questo farà riguadagnare centralità al bacino del Mediterraneo e l'Italia, per la sua posizione centrale, potrà guadagnarci, facendo però investimenti nelle infrastrutture dei propri porti", ha concluso Deandreis.

Fonte: Trasporti-Italia.com