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2 febbraio 2016Logistica e intermodalità

Interporto, l'asse Usa-Germania sceglie Caravaggio

 L'interporto di Caravaggio inizia a mettere radici.
Un'infrastruttura che, secondo le stime, potrebbe portare 3.500 posti di lavoro.
 
Due multinazionali, una americana e una tedesca del settore della logistica, hanno inviato una lettera al Comune dichiarandosi formalmente interessate a promuovere la costruzione,
esclusivamente con investimenti privati, della grande infrastnittura logistica per lo scambio merci gomma-ferro (camion-treni).
In zona agrìcola 
II ptcp (Piano Territoriale di coordinamento provinciale)  della Provincia e il pgt (piano di governo
del territorio) di Caravaggio hanno dal 2004 previsto l'insediamento dell'interporto nell'area agricola a nord della città: si fratta di un milione di metri quadri compresi
fra l'azienda Isover e la linea ferroviaria Milano-Venezia da una parte; e dall'altra l'autostrada Brebemi A35 e il fratto
Treviglio Brescia della linea AV/AC (alta velocità/ alta capacità).
Questa previsione era rimasta sulla carta fino alla scorsa estate, quando si erano svolti i primi incontri 
fra i tecnici e i consulenti della Regione  e i rappresentanti delle due multinazionali; erano emerse anche le prime cifre: 1 miliardo di euro di
investimento per una occupazione di 3.500 persone, contando quelle direttamente impiegati nelle aziende che, si prevede, sposteranno la loro
attività logistica dell'interporto; e poi quelle impiegate nell'indotto ossia in tutte le collegate attività diservizio
(ristorazione, pulizia, sicurezza). «Allora si era trattato solo di incontri
informali - afferma il Sindaco Giueppe Prevedini - adesso le due multinazionali, inviando
 una lettera al Comune, anno ufficialmente avanzato il 
loro interesse alla realizzazione dell'interporto». Dell'operazione hanno inoltre iniziato a occuparsi gli uffici del sottosegretario
alla presidenza della Regione Ugo Parolo che è responsabile della programmazione negoziata. L'iter
che dovrà essere seguito per la realizzazione dell'interporto è, infatti, un accordo di programma.
Altro attore fondamentale del progetto dovrà essere Rfi (rete ferroviaria italiana). E, proprio di recente, il sindaco di Caravaggio,
insieme ai tecnici del Comune, si è recato a Roma per incontrare i dirigenti della compagnia ferroviaria. Incontro proficuo «II nostro scopo - afferma Prevedini
- era descrivere loro l'area in cui il nostro pgt prevede l'interporto.
Oltre al fatto che due multinazionali hanno avanzato il concreto interesse a realizzarlo a loro spese, senza nessun
contributo da parte del pubblico. 
L'incontro si è dimostrato proficuo: non abbiamo avuto, in via preliminare, nessun parere negativo contrario». Il parere di
Rfi sul progetto è fondamentale visto che la grande infrastruttura logistica comporta la realizzazione di importanti
strutture ferroviarie: su tutte i binari che dovranno partire dalla linea ferroviaria Milano-Venezia e collegarsi all'area dove è
previsto l'insediamento dell'interporto. Area che ha come vantaggio il suo collegamento con l'autostrada BrebemiA35; e,
solo in previsione futura, un collegamento anche con la linea ferroviaria AV/AC (alta velocità/alta capacità) Milano-Venezia attraverso un binario, detto etto «salto del montone», che
scavalcherà la Brebemi-A35 grazie alle due gallerie che sono già state realizzate sopra l'autostrada. Il
«salto del montone» non sarà, comunque, previsto nel progetto dell'interporto che ora le due multinazionali americana e tedesca sono state chiamate a
mettere su carta: la multinazionale americana è quella interessata alla realizzazione degli edifici da
affittare alle aziende che vorranno trasferire la loro attività logistica, con relativi uffici e servizi collegati, nell'interporto di
Caravaggio. Quella tedesca all'installazione delle attrezzature che serviranno allo spostamento delle merci gomma-ferro.
Il progetto dovrà poi essere esaminato dagli organi competenti durante l'iter che partirà nel momento in cui la Regione deciderà di promuovere l'accordo di programma per la
realizzazione dell'interporto. Chi fino, ad ora, non è stata coinvolta nell'operazione è la Provincia. Via Tasso, dopoché la sua
presidenza è passata nel 2014 da Ettore Pirovano della Lega Nord a Matteo Rossi del Pd, si è espressa più volte a favore di un
trasferimento dell'interporto da Caravaggio a Cortenuova, sull'area, già urbanizzata, delle ex acciaierie: realizzarlo qui, a suo
dire, ridurrebbe il consumo di suolo. L'amministrazione provinciale è pronta a dar seguito a questa sua idea attraverso il nuovo ptcp di cui è partito l'iter
per la sua redazione. «Il problema però - spiega Prevedini
- è che il privato ha scelto Caravaggio per investire e non Cortenuova. Il motivo è la sua
posizione strategica. Basta guardare dall'alto la pianura bergamasca per capire come l'area scelta a Caravaggio sia al
centro di un sistema di grandi infrastrutture pianificato più di 10 anni fa (l'interporto è nei ptcp dal
2004, ndr). Cortenuova, invece, è nel deserto dei tartari e lo stesso
fallimento del centro commerciale è un esempio.
Prevedere qui l'insediamento dell'interporto vorrebbe dire
affossare il progetto perché, senza investimenti del privato,
non si va da nessuna parte».
 
Patrik Pozzi