INFRASTRUTTURE

Ricerca per

oppure

Visualizza tutte le infrastrutture

INTERVENTI

Ricerca per

oppure

Visualizza tutti gli interventi

DOCUMENTI

Ultimi Documenti
Ricadute economiche, occupazionali e ambientali di A35 Brebemi sul territorio - 2019
Trasporto stradale
L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile - 2018
Generale
Corridoi ed efficienza logistica dei territori - 2018
Logistica e intermodalità
Tutti i Documenti >

MAPPE TEMATICHE

Selezionare i criteri di visualizzazione

9 febbraio 2016Generale

Tunnel del Gottardo, Italia pronta nel 2020

di Marco Morino
La data da tenere a mente è il 2020, quando anche il tunnel di base del Ceneri sarà ultimato: a quel punto la ferrovia di pianura (Alptransit) che gli svizzeri stanno realizzando sotto le Alpi, spina dorsale del corridoio ad alta capacità Genova-Rotterdam, sarà pienamente operativa. Già alla fine di quest’anno dovrebbe entrare in funzione il tunnel di base del Gottardo, la galleria ferroviaria più lunga del mondo. Ma per l’Italia e per il porto di Genova conta che l'intera linea sia ultimata, in modo da agevolare il transito delle merci tra l’Italia e il nord Europa. E quindi la domanda è: l'Italia arriverà puntuale, con le sue opere di connessione, all'appuntamento del 2020?
 
Già sappiamo che il Terzo Valico Genova-Novara-Milano, naturale prosecuzione sul versante italiano dell'Alptransit svizzero, non sarà ultimato prima del 2021. Ma gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo. Qualche giorno fa la presenza di amianto nelle rocce ha convinto il Cociv, general contractor dell'opera, a fermare l'assegnazione di due lotti, per complessivi 538 milioni di euro. L'investimento per il Terzo Valico è stimato in 6,2 miliardi di euro, di cui 4,6 ancora da reperire. Tra ritardi nei lavori e incognite sui finanziamenti è lecito dubitare che la data del 2021 venga rispettata.
 
L'altra questione è il quadruplicamento della Chiasso-Monza. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo collegamento ferroviario ad alta capacità Lugano-Milano, in sinergia con il progetto svizzero dell'Alptransit. Rfi, la società del gruppo Fs che ha in carico l'infrastruttura ferroviaria, ha individuato la direttrice di Como-Chiasso che va verso Seregno-Milano quale asse per la nuova linea, lunga circa 37 chilometri. Il costo dell'opera è fissato in 1,42 miliardi di euro. Al momento l'opera non dispone di finanziamenti per il completamento della progettazione definitiva e per la fase realizzativa. L'inizio dei lavori è fissato in via orientativa nel 2023, sempre che si trovino i soldi, mentre l'ultimazione è nel 2030, dieci anni dopo l'inaugurazione del tunnel di base del Ceneri.
 
Se questo è il quadro di partenza, non c'è da rallegarsi. Nei giorni scorsi però nel corso di un vertice a Zurigo tra le ferrovie svizzere e le ferrovie italiane è stato ribadito che il nostro Paese farà la sua parte e saprà farsi trovare pronto all'appuntamento con l'Alptransit. Già nel 2020, assicurano le Fs, i tempi di percorrenza tra Zurigo e Milano si ridurranno a circa tre ore.
 
Interpellato dal Sole 24 Ore Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rfi, è sicuro che l'Italia non perderà il treno dell'Alptransit: «Bisogna fare chiarezza. L'Italia – dice Gentile - sta lavorando e, procedendo per fasi, saprà farsi trovare pronta all'appuntamento del 2020. Non con il Terzo Valico, di cui conoscevamo da tempo i ritardi, ma con una serie di interventi lungo le gallerie, nelle stazioni e per il miglioramento tecnologico delle linee che consentiranno, fin da subito, di apprezzare i benefici della direttrice ferroviaria. Attualmente - prosegue Gentile - il sistema dei collegamenti tra Italia e Svizzera, tra Domodossola, Luino e Chiasso, garantisce una capacità di 290 treni/giorno. Al 2020 questa capacità arriverà a 390 treni/giorno: 100 treni in più che arriveranno tutti dalla nuova galleria del Gottardo. Di questi, 60 andranno in direzione Milano, e 40 verso Luino-Gallarate». Gli interventi di cui parla Gentile riguardano le sagome delle gallerie e i moduli di stazionamento nelle stazioni per consentire la circolazione, anche in Italia, di treni merci lunghi 750 metri e pesanti 2mila tonnellate (contro i 500-550 metri attuali di lunghezza e pesanti al massimo 1.600 tonnellate). Il potenziamento tecnologico è altrettanto decisivo, perché consentirà «attraverso il sistema di distanziamento europeo - spiega Gentile – la piena interoperabilità dei treni. In altre parole, un treno che parte da Rotterdam deve poter arrivare a Milano senza modificare le procedure di guida. E questo noi lo garantiremo già dal 2020». Sul quadruplicamento della Chiasso-Monza, Gentile ha una sua idea: «Dal nostro punto di vista sarebbe più utile puntare sul quadruplicamento della Rho-Parabiago-Gallarate. Ribadisco: noi pensiamo che già con questo complesso di interventi le linee ferroviarie di accesso lato Italia all'Alptransit sapranno gestire con successo l'incremento atteso dei volumi di traffico».

Fonte: Sole 24 ore