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11 febbraio 2016Trasporto ferroviario

FS presenta il rilancio del treno merci

 La mattina di giovedì 11 febbraio 2016 i vertici di Ferrovie dello Stato hanno presentato l'aggiornamento al contratto di programma, che comprende anche un rilancio del trasporto merci. Prevede un incremento di traffico del 20% entro il 2020.
L'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, ha svelato questa mattina la nuova strategia per lo sviluppo del trasporto ferroviario delle merci, che rientra nella "cura del ferro" annunciata dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. Innanzitutto, l'amministratore delegato di FS ha confermato l'accorpamento di tutte le società che si occupano delle merci in una nuova società indipendente da Trenitalia, che farà riferimento direttamente alla holding.
Per il rilancio del trasporto intermodale, Mazzoncini intende potenziare i terminal core e attuare una sinergia tra la rete ferroviaria e porti ed interporti, che sarà facilitata dalla riforma portuale, che estende al distretto logistico l'intervento delle nuove Autorità Portuali. Per questo programma, FS intende investire 264 milioni di euro. L'investimento principale, di 130 milioni, riguarda il potenziamento del corridoio Reno-Alpi, attraverso l'adeguamento della sottostazione elettrica e interventi sulle linee per Luino e Domodossola.
Un'altra parte consistente dello stanziamento riguarda gli altri Corridoi Ten-T che interessano l'Italia: 27 milioni per Scandinavia-Mediterraneo (con l'adeguamento dei moduli e interventi nei porti del Tirreno), 25 milioni per Baltico-Adriatico (per adeguamento moduli), 20 milioni per Scandinavia-Mediterraneo (adeguamento moduli e sagoma, interventi nei porti dell'Adriatico e del Mezzogiorno), 10 milioni per il Mediterraneo (potenziamento della linea Cremona-Codogno e progettazione dei bivi di Venezia Mestre). Altri 52 milioni vanno per interventi nei porti di Genova e Trieste e per l'eliminazione delle interferenza nel porto di Ravenna.
Maurizio Gentile, amministratore delegato di RFI, ha spiegato che l'adeguamento dei moduli permette la circolazione di convogli lunghi fino a 750 metri, mentre quello della sagoma permette il transito di unità intermodali classificate P/C 80 (semirimorchi alti fino a 4 metri) e P/C 45 (container high-cube). Inoltre, il programma prevede la riclassificazione a D4 per la massa assiale sulle principali linee merci, permettendo così il transito di treni più pesanti.
Tramite l'adozione di questi provvedimenti, Ferrovie dello Stato vuole giungere nel 2020 con 4000 km in più di linea con transito di treni da 750 metri e 400 km in più per treni da 640 metri, rispetto a oggi. Sempre nello stesso anno, dovrebbero esserci 1800 km in più per sagoma P/C 80 e 530 km in più per sagoma P/C 45. Inoltre, sempre nello stesso anno, ci potranno essere 400 km di rete in più per treni fino a 22,5 tonnellate di carico per asse. Complessivamente, la società ferroviaria intende aumentare del venti percento i treni per chilometri nel trasporto delle merci.

Fonte: Trasporto Europa