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29 febbraio 2016Trasporto ferroviario
I dati sull'utilizzo del trasporto su ferro in Lombardia
Ogni giorno in Lombardia oltre 700.000 spostamenti (pari al 4,5% di quelli complessivi) vengono effettuati con il treno. Il treno è utilizzato per il 5,1% degli spostamenti di tipo sistematico (per motivi di lavoro o di studio) e per il 3,5% degli spostamenti di tipo occasionale o per affari.
Rispetto ai dati rilevati dalla precedente “Matrice Origine/Destinazione” sulle abitudini di spostamento in Lombardia (2002), il treno rappresenta la modalità di trasporto che è cresciuta percentualmente di più, con un incremento del 50% rispetto al 2002. Un dato che certamente va messo in relazione alle risorse impegnate da Regione Lombardia negli ultimi quindici anni per potenziare e migliorare il Servizio Ferroviario Regionale.
Passando al dato più generale relativo al trasporto pubblico su ferro (inteso come insieme di treno, metropolitana e tram extraurbani) e non considerando i “rientri a casa”, si rileva che questa modalità di trasporto è utilizzata prevalentemente per motivi sistematici (58% - lavoro e studio), ma anche per motivi occasionali (circa il 39% - commissioni, accompagnamenti, visite a parenti e amici, visite mediche, etc.) e, marginalmente, per affari (circa il 3%).
I Comuni che, in termini assoluti ed escludendo gli spostamenti interni al comune stesso, utilizzano maggiormente il trasporto pubblico su ferro sono Milano, Sesto San Giovanni, Monza, Brescia, Bergamo. In termini relativi, invece, oltre che a Milano (32% degli spostamenti totali effettuati con treno, metropolitana o tram extraurbano), un utilizzo percentuale significativo del trasporto su ferro si rileva nei comuni che gravitano in modo pendolare sul capoluogo lombardo (Sesto San Giovanni e Novara con il 32%; Vimodrone e Novate Milanese con il 24%). Anche per origini/destinazioni esterne alla Lombardia, correlate a spostamenti di lunga percorrenza, la modalità su ferro presenta valori percentuali consistenti (Torino, 42%; Lazio, 37%; Bologna, 36%; Liguria, 30%; Toscana, 26%).