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20 maggio 2016Generale
KM Spa e gruppo Arriva: Cremona smart nel Tpl. Arriva Italia si presenta alla citta'
Arriva Italia – Gruppo inglese che nel 2010 è stato acquisito dalla tedesca Deutsche Bahn, diventando uno dei leader mondiali nei servizi di trasporto passeggeri– ha scelto di presentarsi alla città di Cremona tramite una tavola rotonda incentrata sulla città del futuro e tenutasi il 19 maggio alle ore 17.00 presso l’Auditorium Museo del violino di Cremona.
Titolo del convegno “Smart: società, mobilità, ambiente, reti, trasporto” per richiamare appunto l’attenzione su come saranno e si stanno evolvendo le città, Cremona compresa, grazie all’introduzione di nuove tecnologie e innovazioni digitali. Ad aprire i lavori il sindaco Gianluca Galimberti, che ha dato il benvenuto della città a Arriva Italia, società che da dicembre 2015 è proprietaria del 100% di KM Spa.
Sono poi intervenuti Marco Vitale, economista, Gianluca di Pasquale, digital&smart infrastructures strategist di Ernst&Young, Guido Garrone, direttore generale Metroweb e Simone Gragnani, senior manager Lem Reply, che ha presentato una ricerca sulla mobilità nella città di Cremona. A moderare i lavori Marco Piuri, direttore Sud, Centro ed Est Europa Arriva.
LA TAVOLA ROTONDA
Il Prof. Marco Vitale – economista, editorialista e docente nelle Università di Pavia, Bocconi e Libera Università Carlo Cattaneo di Castellanza, tra i massimi esperti italiani d’economia d’impresa – ha incentrato il suo intervento sull’importanza del contesto socio-economico per la crescita della città e sul contributo che mobilità e trasporto locale possono dare per generare valore aggiunto al territorio, agli abitanti e agli Enti Locali.
“Sono tre i fattori chiave di un servizio di mobilità di successo: infrastrutture adeguate, elevata competenza organizzativa dei gestori e grande responsabilizzazione e consapevole partecipazione dei cittadini utenti” ha dichiarato il professore.
Guido Garrone, direttore generale Metroweb, focalizzandosi su Cremona, una delle poche provincie dotata di fibra ottica e infrastrutture avanzate abilitanti, ha evidenziato il ruolo chiave di infrastrutturazione e facilities;
Secondo Garrone “una città digitale è una città in rete, dove le informazioni corrette sono sempre disponibili, nel luogo giusto, al momento giusto, per prendere la decisione giusta. La città digitale è un unico grande aggregato allo stesso tempo smisuratamente esteso ed eccezionalmente concentrato. Quando si parla di IOT, ovvero di Internet Of Things, ci riferiamo a una città innervata di sensori che, occupando pochissimo spazio, rilevano dati puntuali che permettono di gestire in modo intelligente processi complessi. Le applicazioni e i servizi che possono essere abilitati dall’infrastruttura in fibra ottica per la banda ultra larga sono numerosi e intersecano tutti i temi caratterizzanti di una Smart City come l’infomobilità, l’efficientamento energetico e ambientale, i servizi tecnologici in ambito sanitario e sociale”.
Gianluca di Pasquale, digital&smart infrastructures strategist di Ernst&Young, ha sottolineato come la crisi economica abbia portato ad un cambiamento dei modelli di consumo e parallelamente a una crescita dell’innovazione che a sua volta ha portato al cambiamento dei modelli di business. Secondo Di Pasquale, a livello di mobilità sono diminuiti i micro spostamenti ma è aumentata la domanda e il fattore tempo continua a prevalere sugli altri fattori dello spostamento. “Basta pensare agli utenti che ormai cercano e condividono informazioni in tempo reale per prendere decisioni il più velocemente possibile – ha specificato di Pasquale – i servizi sono tutti orientati al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Le città e le aree urbane devono essere considerate come sistemi interconnessi all’interno dei quali ogni giorno vengono scambiati grandi quantità di dati. Oggigiorno le tecnologie digitali permettono di rendere le infrastrutture intelligenti sfruttando l’IOT per migliorare la user experience della città”.
Simone Gragnani, senior manager di Lem Reply, ha poi presentato una ricerca sulla mobilità e il TPL nella città di Cremona condotta appunto da Lem Reply e , alla luce dello studio, ha illustrato un progetto di servizio flessibile per la città. Un servizio cioè, che si concentra sulla possibilità di usufruire di mezzi pubblici, ma su richiesta, soprattutto per quel che concerne il centro città. Ciò significherebbe meno inquinamento, meno traffico e una migliore ottimizzazione delle risorse.
LA RICERCA
Durante il dibattito sono stati presentati i risultati della survey “Rilievo ed analisi della domanda di mobilità della rete di TPL della Città di Cremona”, incarico affidato da KM S.p.A. a Lem REPLY – società di consulenza, system Integration e digital services – per analizzare le principali caratteristiche del TPL cremonese e dei suoi stakeholder. Sono state attivate in parallelo due campagne d’indagine complementari, svolte nel periodo 3–12 marzo 2015:
• rilevazione passeggeri a bordo (“saliti & discesi”);
• interviste di origine-destinazione.
Sono stati intervistati complessivamente 798 passeggeri, su un totale di 9.229 utenti giornalieri, con un
campionamento del 7,4%.
Il profilo dell’attuale utenza risulta principalmente caratterizzato:
• da una forte componente di sesso femminile, circa il 69%;
• dal 44,5% dei passeggeri di età compresa tra i 26 e i 65 anni e dal 33,5% di età inferiore ai 26 anni;
• da un’importante componente di studenti (circa il 29%), di occupati (circa il 22%) e di pensionati (circa il 18%).
In merito alle caratteristiche dello spostamento:
• circa 4 passeggeri su 5 si recano alla fermata di partenza a piedi seguito dall’interscambio con altro autobus
urbano (circa il 6,3%);
• circa 3 passeggeri su 4 proseguono lo spostamento, una volta scesi dal mezzo, a piedi;
• circa l’8% interscambia con altro autobus urbano.
L’indicatore «saliti/vettura*km», che rappresenta la distribuzione dei passeggeri sulla rete, rispecchia le caratteristiche suburbane del servizio della Città di Cremona, con i passeggeri distribuiti su lunghe distanze piuttosto che nelle zone centrali (dove si preferiscono mezzi alternativi quali la semplice biciletta). Le fermate che presentano il maggior numero di saliti sono riferibili all’Autostazione, Ospedale/strutture sanitarie Istituti scolastici, centro storico.
La motivazione prevalente dello spostamento, al netto del “ritorno a casa”, in quanto spostamento accessorio, è :
-recarsi al luogo di lavoro (circa il 20%);
-recarsi a scuola/università (circa il 16%).
Circa il 70% dell’utenza dell’intera rete effettua lo spostamento in direzione opposta a quello in atto in giornata e con il ricorso alla medesima linea di TPL urbano. Rispetto a questo parametro i valori registrati sono molto diversificati per linea.
Il 58% dichiara di effettuare lo spostamento con carattere sistematico tutti i giorni o più volte al giorno mentre circa il 14% di compierlo occasionalmente.
L’utenza utilizza pressoché in modo equo biglietti di corsa semplice/carnet/giornaliero (46,7%) e le varie forme di abbonamento (45,9%). Il 6,4% della clientela utilizza titoli di viaggio.
Il 23% dei passeggeri utilizza i servizi di TPL urbano nella fascia oraria 7:00-8:00. La punta mattutina (6:00-9:00) complessivamente rappresenta il 32,4% della mobilità giornaliera.