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21 giugno 2017Generale

Delrio: Opere meno grandi ma piu' utili al Paese

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti invita a cogliere l’occasione del G7 Trasporti per ripensare l’idea di infrastrutture e mobilità
“Non solo il momento per un confronto tra le politiche internazionali sui temi delle infrastrutture e dei trasporti nella loro sostenibilità economica, ambientale, sociale”, ma anche “un'occasione per riflettere sul valore che la mobilità ha per il nostro Paese, sotto il profilo dell'accessibilità e dell'inclusione”. Con queste parole Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha definito il G7 Trasporti che si terrà a Cagliari oggi e domani – il primo a presidenza italiana – in un intervento pubblicato su Il Sole 24 Ore.
 
“L'obiettivo – ha proseguito Delrio – è mantenere uno sguardo che sia il più ampio possibile, non considerando la mobilità un tema isolato, ma una questione che riguarda tutta la comunità nel diritto collettivo alla mobilità e ai beni pubblici, e che incentivi il protagonismo e lo sviluppo della società. Questo significa mettere al centro della nostra attività l'idea della collaborazione. È quindi necessario – ha sottolineato il ministro – concepire le infrastrutture non come delle opere fini a se stesse, ma come degli strumenti messi al servizio del Paese, che possano connetterne i nodi più importanti, ma anche i centri alle periferie, creando in questo modo legami virtuosi tra tutte le aree della Penisola: ogni territorio deve essere integrato e partecipare alla crescita di tutti”.
 
Delrio ha poi affrontato il tema della particolare posizione geografica dell’Italia, invitando a vederla come un’opportunità. “Il nostro Paese è il più grande molo nel Mediterraneo e l'idea che questa caratteristica sia un limite, deve essere sostituita dall'ambizione di trasformarla in una favorevole occasione di sviluppo. La visione culturale che metteva il cemento al centro della crescita economica e sociale di un Paese si è dimostrata sbagliata: non è il cemento che crea sviluppo, ma sono il talento, l'intelligenza e la creatività a plasmare l'innovazione con cui creare le infrastrutture e i sistemi di mobilità del futuro.”
 
Il ministro ha poi ribadito un concetto espresso già in passato: “Come si è conclusa la fase del cemento si sta concludendo anche quella delle grandi opere. L'unità di misura che deve guidare la realizzazione di un'opera pubblica infatti non può più essere la sua dimensione, ma la sua utilità: la sua capacità di creare connessioni intelligenti e di ridare dignità al diritto di mobilità, un diritto ineludibile e collettivo che offrendo a tutti i cittadini gli stessi trattamenti, li mette sullo stesso piano”. Per raggiungere questo obiettivo – ha concluso Delrio – “non devono essere lasciati soli i territori periferici e i cittadini, ma neanche le istituzioni, le pubbliche amministrazioni, le imprese e le associazioni. Tutti devono trasformarsi nei nodi di una rete di sviluppo".

Fonte: Le strade dell'informazione