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29 giugno 2017Trasporto aereo

Milano, aeroporto di Linate: in cinque 60 milioni di euro in cinque anni. E Malpensa decolla con le nuove rotte

Presentato il piano per il lifting del city airport. Lo scalo varesino cresce grazie a merci e low cost. «Nel 2017 passeggeri in aumento del 9,7%»
di Rita Querzé
 
Partiranno il 6 luglio i lavori per il rinnovamento dell’aeroporto di Milano Linate. Per questa prima fase di lavori, che durerà dieci mesi, è previsto un investimento da parte di Sea — la società che gestisce gli aeroporti milanesi — di 8,3 milioni di euro, di cui 3,4 per la facciata del city airport.
Sea ha deciso di investire sul rinnovamento di Linate dopo 25 anni, con un piano che va fino al 2022 per un importo totale di 60,3 milioni di euro. Dietro c’è la voglia di contribuire allo sviluppo del territorio per dare a Milano una porta d’ingresso degna della città del post Expo. Ma non solo. In un aeroporto saturo, che non può andare oltre i 18 movimenti per ora, i modi per fare aumentare i ricavi possono essere soltanto due. Aumentare i diritti aeroportuali. E far crescere i ricavi cosiddetti non aviation, non legati direttamente all’attività aeroportuale. Il lifting di Linate potrebbe consentire il raggiungimento di entrambi gli obiettivi.
Linate chiuso per tre mesi. E voli smistati sugli scali di Malpensa e Bergamo Orio al Serio. Questa sarà la fase clou della ristrutturazione dell’aeroporto Forlanini. Certo, c’è tempo per prepararsi. Il tutto avverrà nell’estate del 2019. Ma le compagnie devono organizzare per tempo i loro orari. A partire già dall’inizio del 2018. La chiusura per tre mesi di Linate va messa in conto perché Sea conta di rinnovare la pista di atterraggio e decollo. Il tutto nell’ambito dei lavori di ristrutturazione dello scalo che cominceranno il mese prossimo. Ieri la società che gestisce gli scali milanesi ha presentato la parte del progetto che riguarda il rinnovo della stazione e in particolare il rifacimento della facciata. Vetro e bianco: questi i futuri canoni distintivi dell’aeroporto come pensato dall’architetto Pierluigi Cerri. Perché la metropoli del «dopo Expo» — meta ambita dei turisti e non solo del business — merita un city airport all’altezza.
Intanto Sea festeggia i risultati per quanto riguarda i passeggeri che nel 2016 sono passati nel sistema aeroportuale milanese: 29 milioni, più 3,1 per cento. Linate è stabile con i suoi oltre nove milioni di passeggeri. Malpensa ha raggiunto i 20 milioni. La tendenza positiva risulta confermata anche nei primi quattro mesi del 2017 con Malpensa che è cresciuta del 14,3 per cento per quanto riguarda i passeggeri e del 13,9 per cento per il trasporto merci. Al Forlanini i passeggeri sono aumentati dello 0,9 per cento e le merci del sette. La crescita dell’aeroporto nella Brughiera è dovuta all’apertura di molte nuove rotte da parte di compagnie come Neos, Tunisair, Easyjet. Ma anche al trasferimento di voli da Linate a Malpensa da parte di Air France-Klm. A oggi a Malpensa operano cento compagnie aeree, 82 vettori passeggeri e 18 vettori alla cargo. Le destinazioni intercontinentali sono passate dalle 86 del 2007 alle 92 di oggi.
Come prevedono di muoversi le compagnie per quanto riguarda la chiusura del Forlanini nell’estate del 2019? «Gli scali su cui dirottare i voli che di solito atterrano e decollano a Linate non possono che essere Malpensa e Bergamo Orio al Serio, il problema è che quest’ultimo è sostanzialmente saturo. E nelle ore di picco di arrivi e partenze anche allo scalo varesino la situazione potrebbe diventare complessa», fa presente Osvaldo Gammino, presidente del comitato delle compagnie aeree che operano su Linate. Per trovare un precedente bisogna risalire all’ultimo rifacimento della pista del Forlanini nel 1982. Ma allora la situazione era molto diversa. Spiega ancora Gammino che «la questione sarà affrontata nella conferenza sugli orari Iata». Ragionevolmente se ne discuterà nell’ottobre dell’anno prossimo.