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21 febbraio 2017Trasporto ferroviario

La `Piccola` - Accelera spinta da Mercitalia

Mimmo Varone
MILANO

Le Ferrovie dello Stato lanciano il Polo Mercitalia e accettano la sfida di rendere competitivo rispetto alla gomma il trasporto merci su ferro. La prima conseguenza è che «si accelerano gli investimenti per il terminal intermodale alla Piccola Velocità di via Dalmazia – sottolinea l’ad di Fs Italiane Renato Mazzoncini -, che sarà pronto fra il 2018 e il 2019».
Insieme agli altri terminal di Milano-Segrate e Piacenza, sarà in grado di ricevere treni da 750 metri di lunghezza e 4 di altezza secondo gli standard europei, e per ciò stesso di intercettare la direttrice transalpina del nuovo Gottardo da inaugurare il primo giugno prossimo.
«Il tratto tra Milano e Verona assumerà dimensione strategica europea – aggiunge il bresciano Mazzoncini – e Brescia vi assumerà una posizione centrale». Con il Piano Industriale decennale 2017-26 Mercitalia prevede investimenti per 1,5 miliardi. Di questi, 100 milioni sono destinati ai tre terminal intermodali, e a Brescia – precisa Marco Gosso, ad del Polo tenuto a battesimo ieri a Milano con il ministro ai Trasporti e infrastrutture Graziano Delrio -, andranno «circa 30 milioni».
ALTRETTANTO SARÀ messo sul piatto dagli svizzeri del Gruppo Hupac, secondo un accordo caldeggiato anche dal Governo di Berna. L’interlocuzione con Hupac «procede intensamente – aggiunge Grosso – e prevediamo la posa della prima pietra tra il febbraio e il marzo dell’anno prossimo».
Si potrebbe fare anche prima, giacché l’assessore alla Mobilità in Loggia Federico Manzoni (anche lui presente all’evento milanese) spiega che dal punto di vista urbanistico il Comune ha già spianato la strada al terminal con la maxi variante al Pgt approvata l’anno scorso.
Ma bisogna chiudere il progetto definitivo e c’è di mezzo la Valutazione di impatto ambientale (Via) regionale. Ci vorrà quasi un anno, dopodiché non ci saranno altre incombenze formali, Mercitalia potrà chiedere alla Loggia il permesso di costruire e aprire il cantiere.
Fs, peraltro, non ha avanzato alcuna osservazione alla variante, e dei 200 mila metri quadrati della Piccola Velocità di proprietà Fs Logistica i due terzi saranno destinati all’utilizzo ferroviario intermodale. La variante stessa «ha consentito di sistemare la parte restante per generare risorse ulteriori – spiega Manzoni – e il progetto si chiude in equilibrio rispetto ai 100 mila metri quadrati previsti con la Giunta precedente».
Per ammissione stessa di Mazzoncini e di Gosso, il progetto terminal richiedeva una stretta collaborazione con le amministrazioni locali, ma su questo fronte «Brescia è avanti – dice Manzoni -, grazie alla predisposizione dello strumento urbanistico per la parte non ferroviaria del sito».
Tra gli altri dettagli, Fs dovrebbe cedere alla Loggia una parte di area sul fronte di via Orzinuovi per consentire il collegamento diretto tra il terminal, la tangenziale, le autostrade e il grande polo logistico dell’agroalimentare previsto in zona Ortomercato.
«Un’attenzione particolare – spiega Gosso - verrà dedicata al rilancio delle attività internazionali da e per l’Italia». Il rinnovo del materiale rotabile, poi, è già avviato con due contratti di noleggio «full maintenance» per 20 nuove locomotive elettriche. Inoltre, tra qualche giorno sarà avviato l’iter per acquisire nei prossimi anni fino a 125 nuove locomotive elettriche adatte al mercato nazionale ed europeo.
Si tratta di locomotori politensione multisistema che potranno viaggiare anche sulle linee veloci alimentate a 25 kV, e Delrio auspica che «Mercitalia voglia far correre le merci anche sui binari Ac/Av per valorizzare gli ingenti investimenti realizzati».
CERTO CHE I TRE terminal logistici avranno successo, «fanno parte di una strategia europea comune con Francia, Svizzera, Germania e Slovenia – dice il ministro -. Noi offriamo incentivi fiscali, Mercitalia metterà una gran mole di investimenti che daranno lavoro e sviluppo di cui beneficeranno anche i sindaci, i loro territori e l’ambiente».
L’obiettivo è portare da qui al 2050 il 50 per cento delle merci sui binari, rispetto al 13 di oggi.

Fonte: Bresciaoggi