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18 gennaio 2019BUL e digitale

Istat: un quarto delle famiglie è ancora senza accesso a Internet

Report 'Cittadini, imprese e Ict'

(Regioni.it 3531 - 18/01/2019) Un quarto delle famiglie è ancora senza accesso a Internet. Lo rileva l’Istat nel Report 'Cittadini, imprese e Ict', sottolineando però una crescita nel 2018 della diffusione dell'Ict, “Information and Communication Technologies”, ovvero dell’insieme delle tecnologie che forniscono l’accesso alle informazioni attraverso le telecomunicazioni.

In particolare, rispetto al 2017 è aumentata dal 71,7% al 75,1% la quota di famiglie che dispongono di un accesso a Internet da casa e passano dal 70,2% al 73,7%. quelle con una connessione a banda larga.

La maggior parte delle famiglie senza accesso ad Internet da casa indica l'incapacità ad utilizzare il web come principale motivo (58,2%) e più di un quinto (21%) non considera Internet uno strumento utile e interessante.

Le persone di 14 anni e più utilizzano soprattutto lo smartphone per l'accesso alla rete (89,2%), seguito dal PC da tavolo (45,4%). Per quanto riguarda invece le imprese, il 94,2% delle aziende con almeno 10 addetti si connette in banda larga mobile o fissa.

Il tasso medio di diffusione della banda larga tra le famiglie residenti con almeno un componente di 16-74 anni, nei Paesi europei è dell’86%; l’Italia, con un tasso dell’83%, presenta un gap di 3 punti percentuali, anche se rispetto al 2017 tale divario si è dimezzato (85% della Ue28 contro il 79% in Italia). Sul territorio le differenze tra le regioni sono ancora notevoli e confermano il vantaggio del Centro e soprattutto del Nord Italia; il Trentino Alto Adige e la Lombardia sono le regioni con la percentuale più alta di famiglie dotate di connessione con banda larga; all’opposto il Molise, la Calabria e la Sicilia.

Rispetto al 2017 la Sardegna, la Toscana e il Friuli Venezia Giulia hanno ridotto il gap invertendo il segno; la Valle d’Aosta, pur rimanendo sotto la media Italia, ha fatto registrare un incremento di ben 7,1 punti percentuali riducendo così le distanze. Le altre regioni che si collocavano sotto la media rimangono stabili o peggiorano la loro situazione, come la Sicilia e la Campania.

Fonte: www.regioni.it