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16 gennaio 2013Trasporto stradale
Nuova Rho-Monza, il terzo lotto e' a rischio
Rischia di restare al palo il terzo lotto della nuova Rho Monza. Quattordici corsie a cielo aperto per riqualificare la strada provinciale 46 in una superstrada, snodo per il traffico dell’area nord ovest di Milano in vista di Expo 2015. «Ribadiamo le posizioni già espresse in passato a tutela del territorio e della viabilità cittadina», dichiara Carlo Vaghi, assessore alla Viabilità e grandi opere di Bollate in vista dell’incontro di domani al Pirellone per la presentazione del progetto bis messo a punto da Autostrade per l’Italia.
LUNGA BATTAGLIA - I Comuni interessati a questo tratto dell’opera (Bollate, Baranzate, Novate) chiedono a gran voce che il tracciato verso la Varesina sia in trincea e a Novate che passi sotto la ferrovia. Progetto già approvato ma che i tecnici di Autostrade nei mesi estivi hanno messo in discussione facendo leva sul pericolo di inalzamento della falda acquifera. «Una probabilità che gli stessi tecnici stimano possa verificarsi ogni 500 anni - chiosa Vaghi -. È chiaro che per affrontare questa emergenza c’è tutto il tempo per arrivare preparati».
La preoccupazione è invece che Autostrade prosegua a testa bassa nel voler attuare la super strada tutta in superficie, facendo economia su tempi e costi. Passando sopra le richieste del territorio. «Realizzare il terzo lotto a cielo aperto significherebbe costruire una barriera fra Bollate e Baranzate inaccettabile - prosegue Vaghi - con conseguenze devastanti per la viabilità della zona. Ci siamo sempre mossi, un tavolo dopo l’altro, per una Rho Monza compatibile con il territorio e proseguiremo su questa strada».
CONFRONTO DECISIVO - E Baranzate per evitare lo scempio è pronta a scendere in piazza. «Il progetto bis non rispetta minimamente gli accordi già presi, ci opporremo», tuonava lunedì il sindaco Giuseppe Corbari a margine di un incontro preliminare in Regione Lombardia. Il tratto in trincea è scomparso dalle tavole e del sottopasso non c’è traccia. Domani Comuni, Provincia di Milano e Regione Lombardia dovranno decidere, il tempo stringe, Expo è alle porte e Autostrade per l’Italia potrebbe anche decidere di abbandonare la realizzazione dell’intera opera.
di Monica Guerci
di Monica Guerci
Fonte: Il Giorno