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24 maggio 2012Trasporto marittimo e fluviale

Svizzera e Italia collegate da una “via d’acqua”

Milano, 24 maggio 2012 - Una strada d’acqua lunga circa 550 chilometri che unirà l’Italia alla Svizzera, Milano a Locarno. Il progetto – denominato "Il recupero dell'Idrovia Locarno-Milano" – è stato presentato recentemente tra le diverse iniziative al Lago Maggiore Boat Festival di Verbania. Il piano prevede, come dice lo stesso titolo, di recuperare una dia d’acqua già esistente, migliorarla e renderla utilizzabile lungo un percorso che si snoda attraverso 2 Paesi (Italia e Svizzera), 4 Regioni, 12 Province e 171 comuni.

Il progetto si inserisce nell'ambito della "Priorità 2 - Competitività - Misura 2.3" (Interreg Italia - Svizzera 2007/2013), ce ha l’obiettivo di incentivare lo sviluppo di sistemi fondati sull'innovazione e sull'integrazione di risorse turistiche, reti e servizi di trasporto nelle aree trans frontaliere. L’opera, al di là dei risvolti trasportistici e ambientali, dovrebbe anche avere delle ricadute occupazionali. Secondi i promotori, infatti, sarebbe da tenere conto l'attivazione di nuovi servizi per la nautica e per la valorizzazione paesaggistica con ulteriori possibilità di sviluppo e di crescita offerte dalla realizzazione dell'asse turistico fluviale connesso con lo scalo aeroportuale internazionale di Malpensa in vista dell'Expo 2015.

In termini più dettagliati, è previsto che l'attracco che favorirà l'interscambio tra i battelli in navigazione sul Lago Maggiore e le piccole imbarcazioni ed i motoscafi per il trasporto passeggeri adatti alla via fluviale, sarà realizzato al centro dell'area portuale di Arona, vicino al molo della Navigazione del Lago Maggiore. La via d’acqua attraverserà il parco del Ticino, l'area fluviale protetta più grande d'Europa, di notevole interesse ambientale e faunistico e con un forte "appeal" turistico internazionale.

Anche dal punto di vista storico il progetto potrebbe rappresentare una iniziativa importante anche per il recupero di attività passate. L'idrovia, infatti, è stata una delle prime grandi vie di comunicazione d'Europa usata anche per il trasporto merci, ad esempio il marmo delle cave di Candoglia utilizzato per la Fabbrica del Duomo di Milano.

“Il ripristino della via d'acqua – dicono i promotori dell’iniziativa - si propone quale nuova realtà in grado di incentivare lo sviluppo delle aree attraversate, secondo una riscoperta modalità di trasporto efficace, efficiente e sostenibile. Un ulteriore impulso sarà dato anche al mercato turistico delle regioni coinvolte in grado di assicurare offerte di navigazione pari a quelle dei grandi fiumi europei: dal Tamigi, al Reno, al Danubio".

Andrea Zaghi